Passava dal porto di Augusta e dal deposito della Maxcom il gasolio di contrabbando proveniente dalla raffineria di Zawyia, a 40 km ovest da Tripoli, in Libia e poi rivenduto in Italia anche alla Marina militare, che lo avrebbe acquistato ignorando la provenienza illecita. E ancora ad Api, Tamoil, Q8. Parte da questa accusa contestata dalla Guardia di finanza e Procura
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