“Abbiamo perso uno di quelli di cui questa Europa in questo momento aveva più bisogno perché Antonio non era europeista per interessi, ma per vocazione. Era più forte di lui, non poteva immaginare un’ Europa divisa”. E’ un passaggio del ricordo che di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista morto ieri a Strasburgo, due giorni dopo essere stato raggiunto da un proiettile
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