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Augusta, “Giorno del ricordo”: autorità, forze dell’ordine e scuola insieme per non dimenticare

Attraverso  riflessioni, canti e  drammatizzazioni gli alunni delle vari scuole hanno fatto memoria  di un pagina tragica di storia

E’ stata celebrata oggi, nel piazzale del plesso “Saline” del terzo istituto comprensivo Salvatore Todaro, alla presenza delle autorità civili provinciali, tra cui il prefetto di Siracusa Raffaela Moscarella e il neo questore Roberto Pellicone, delle forze dell’ordine e di delegazioni di alunni dei quattro istituti comprensivi e dei due superiori  cittadini    il “Giorno del ricordo per le vittime delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati ” istituita nel 2004 dallo Stato e che si celebra  il 10 febbraio.

Attraverso  riflessioni, canti e  drammatizzazioni gli alunni delle vari scuole hanno fatto memoria  di un pagina tragica di storia, a  fare gli onori di casa la dirigente reggente Agata Sortino che si è detta grata con tutto il mondo della scuola “per guidare queste piccole menti, queste nuove generazioni alla costruzione di una memoria storica che riesca a metterli nelle condizioni di scegliere i valori portanti della nostra nazione, la promozione della pace. Quindi  in un percorso che parte dalla conoscenza, dallo studio dei fatti realmente accaduti verso la costruzione di una coscienza che – ha aggiunto- li renda capaci di interpretare i fatti perché non si perpetuino più nella vita gli eccidi che siamo costretti ad oggi a vedere”.

Di Mare ha ringraziato i presenti per la grande sinergia testimoniata dalle loro presenze: “Ricordare solo non basta, questa è una giornata che solo di recente viene ricordata, quasi che la storia la scrive il vincitore di un evento, e invece oggi – ha proseguito- non ci sono guerre di serie A e guerre di serie B, la morte, la guerra è da ripudiare, da qualunque lato provenga. E allora la nostra presenza oggi ci serva tutti quanti, grandi e piccoli, a essere richiamati al valore importante della pace, che è un valore oggi più che mai messo a rischio in tante parti del mondo, perché cresciamo con questo valore importante per il presente e per il futuro della nostra terra”.

“Per la prima volta onoriamo la memoria dei tanti esuli che in questo quartiere sono stati accolti. Ecco perché in questa scuola un epigrafe alle nostre spalle mi ricorda proprio quella triste pagina”– ha affermato  Carrabino non dimenticando che Augusta si è distinta per l’accoglienza, come anche più volte ha testimoniato un esule  e per questo è ancora più importante ricordare.

Nel suo  primo incontro pubblico da neo dirigente dell’ambito territoriale di Siracusa Luisa Giliberto ha  sottolineato che il “ricordo a volte deve servire da monito affinché certe pagine buie del nostro passato non tornino mai più. Ed affinché ciò accada, – ha dichiarato- la nostra più grande speranza siete voi, cari ragazzi. I vostri valori, il vostro amore. Il vostro entusiasmo e il vostro saper far gruppo sono la migliore strada verso il futuro in cui fratellanza e l’accoglienza diventino i pilastri sui quali costruire la nostra società. Ed in questo cammino la famiglia e la scuola avranno un compito tanto impegnativo quanto entusiasmante. Tutti assieme, non ho dubbi che riusciremo a farcela”.

 “È un momento importante che dobbiamo ricordare insieme con tutti gli altri momenti dove, purtroppo, dobbiamo dire no alla violenza e alla prevaricazione. Proprio perché viene dopo un periodo di grande violenza”– ha affermato il prefetto Moscarella  andando indietro con la memoria agli anni della guerra, quando  subito dopo la seconda guerra mondiale e il crollo del fascismo, furono mandati a morte in maniera terribile nelle foibe 20.000 italiani e altri 250.000 e più, tra il 1943 e il 1946, furono costrette ad abbandonare le loro  case. “Li dobbiamo ricordare ma il ricordo non deve essere soltanto una memoria, una commemorazione. Deve essere  un impegno perché questi momenti bui della storia non si verifichino più, perché la violenza e la sopraffazione non ci si è più” – ha concluso.

Una corona d’alloro è stata poi deposta ai piedi delle lapide che si trova sulla facciata della scuola.


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