Il “sacco” di Augusta e, in particolare, di Brucoli si starebbe consumando in materia urbanistica – edilizia con una serie di progetti di vario tipo che si stanno concretizzando e che impongono un intervento ispettivo della Regione. Ad averlo chiesto sono il circolo di Augusta di Legambiente e Natura Sicula, che ieri hanno inviato una formale richiesta all’assessore al Territorio e Ambiente, Elena Pagana, con una nota trasmessa per conoscenza anche al sindaco Giuseppe Di Mare, ai consiglieri comunali, al dipartimento dell’Ambiente – Servizio 1 “Autorizzazioni e valutazioni ambientali” della Regione siciliana, al dipartimento delle Attività produttive della Regione siciliana, al Genio civile di Siracusa e alla Procura di Siracusa.
Le due associazioni ambientaliste sono intervenute anche in rappresentanza del coordinamento spontaneo di associazioni, comitati, professionisti e liberi cittadini denominato “Salvare Augusta” e hanno illustrato questa mattina, durante una conferenza stampa, le ragioni del provvedimento, che parte dall’obiettivo di informare i cittadini su ciò che sta accadendo in città con l’approvazione di numerosi piani di lottizzazione e “la mancanza degli strumenti regolatori che dovrebbero regolare le attività edificatrici”, considerato che il Prg del Comune di Augusta risale ai primi anni ’70, non è mai aggiornato né sottoposto a valutazione ambientale strategica, e pertanto è fortemente inadeguato rispetto al mutato contesto territoriale, giuridico e ambientale.
“L’ultimo avvenimento che ci ha fatto decidere a rivolgere un appello all’assessorato regionale all’ Ambiente e Territorio – ha detto Enzo Parisi, di Legambiente – riguarda l’approvazione del piano di lottizzazione Pozzillo- Faffaianni, a Brucoli. Una vicenda che risale ai primi anni 2000 e che si è conclusa qualche giorno fa con l’approvazione del piano. Questo piano di lottizzazione è stato contestato in più occasioni, sia da parti politiche, sia da noi, che avevamo come associazione ambientalista indirizzato un atto di diffida e messa in mora all’amministrazione, segnalando una serie di irregolarità che avevamo riscontrato nella pratica”. All’epoca furono nominati alcuni commissari straordinari da parte della Regione per dirimere la vicenda, che invece “non si è conclusa, cioè i commissari nominati non hanno emesso alcun provvedimento, hanno concluso il loro mandato senza una relazione, che dovevano portare al Consiglio comunale e in assenza di questo l’amministrazione comunale ha comunque ritenuto di approvare il piano” – ha aggiunto Parisi ritenendo necessario un confronto sulle questioni con la città e con i portatori di interesse legittimi.
Nella richiesta di intervento ispettivo si cita anche l’ultima relazione sul consumo di suolo dell’Ispra in Italia e dell’Arpa in Sicilia nella quale Augusta è al secondo posto tra tutte le città della Sicilia per territorio consumato: “Siamo a 25 ettari in un solo anno, l’equivalente di 35-36 campi di calcio – ha sottolineato Gianmarco Catalano del coordinamento di Punta Izzo possibile – In effetti il periodo monitorato da Arpa, che è tra il 2021 e il 2022, coincide con una serie di iniziative urbanistiche edilizie che abbiamo deciso appunto di descrivere dettagliatamente all’assessorato chiedendo da un lato di attivare un intervento ispettivo, perchè questo rientra nelle prerogative del dipartimento Urbanistica dell’assessore al Territorio e ambiente per il tramite del dirigente generale del dipartimento urbanistica. Nel caso in cui si accertassero delle violazioni di legge o di regolamento l’assessore ha il potere eventualmente di annullare come forma di autotutela speciale quei provvedimenti comunali che dovesse considerare illegittimi”.
Sul piano di lottizzazione Catalano ha detto di aver verificato che “la particella 54 più vicina allo specchio acqueo, a meno di 300 metri sulla costa, è zona F. Il piano Calandra – ha spiegato- riserva ogni iniziativa alla pubblica amministrazione in quelle aree, quindi aveva posto negli anni ’70 un vincolo per ordinare l’espropriazione. Non avendo il Comune nei cinque anni del termine deliberato la dichiarazione di pubblica utilità, quindi non avendo avviato il procedimento espropriativo, quelle sono giuridicamente zone bianche. Cioè non si può fare nulla, il Consiglio comunale deve rideterminare la classificazione urbanistica e fino ad allora sono ammessi solo interventi di ristrutturazione al massimo, interventi conservativi”. Secondo l’attivista questo è uno dei profili “di illegittimità che meritano di essere approfonditi”, poi ci sono una serie di incoerenze come la mancanza delle valutazioni di impatto ambientale, la Vas e la Vinca, in particolare la Via è prevista per tutti gli esercizi alberghieri, turistici che superano i 300 posti. “Qui siamo a 386 posti letto, a 35 fabbricati residenziali, di un’area di 17 ettari, come 23 campi di calcio, quindi già questo da solo è il record – ha proseguito – se con 23 ettari siamo arrivati al secondo posto, abbiamo fatto un calcolo tra il piano Pozzillo Fosfogliani e le altre iniziative edilizie in zona F supereremmo i 30 ettari il primo posto è assicurato come consumo di suoni in Sicilia, forse non solo in Sicilia”.
Altro progetto per il quale si chiede l’ispezione regionale è il supermercato “cimiteriale” della Lidl, cosi chiamato perché dovrebbe nascere in un un’area vicino al camposanto. Già gli ambientalisti avevano inoltrato al Comune e anche all’assessorato Attività produttive una serie di osservazioni in cui mettevamo in evidenza che l’area in cui si prevede il supermercato “rientra nella zona di rispetto cimiteriale, in larghissima parte, oltre che in zona F. La cartografia mostra come tra la fascia di rispetto cimiteriale e la fascia di rispetto stradale resta una piccola fascia di appena 17 metri, in cui dovrebbe rientrare un supermercato di 3500-4000 metri quadrati, più parcheggi e altre strutture a servizio di questo insediamento commerciale” – ha spiegato Catalano ricordando che la Regione non ha avviato l’iter per il rilascio della concessione alla Lidl ritenendo che il Comune è sprovvisto di piano urbanistico commerciale e al tempo stesso quella è una zona F non destinata a insediamenti commerciali. La Lidl ha fatto ricorso al Tar, con il Comune che si è costituito un giudizio a sostegno dell’iniziativa, il Tribunale amministrativo regionale gli ha dato ragione sostenendo che la Regione avrebbe dovuto, comunque, convocare la conferenza di servizio e quindi discutere in quella sede le criticità eventualmente anche a livello urbanistico. Così è stato, per il 29 febbraio l’assessorato ha convocato una conferenza di servizio: “Noi abbiamo depositato questa istanza con le osservazioni anche all’assessorato chiedendo che siano esaminate le nostre osservazioni”.
Altro progetto ancora sotto l’occhio degli ambientalisti è l’ecoparco di Brucoli, che nascerà all’ingresso del borgo quasi di fronte al campo sportivo, dove è previsto un’area per lo sgambamento dei cani, un piccolo parco giochi per i bimbi, un insediamento residenziale, strutture commerciali, ristoranti, chiosco, parcheggi e di una cavea in cemento armato. “In base al piano regolatore Calandra quell’area, che ha una superficie di circa 18.000 metri quadri, quindi circa quasi due ettari – ha affermato – è vincolata per quasi il 70%, il 67% a zona speciale di verde pubblico non attrezzata. Quindi quelle aree non potranno essere edificate in alcun modo dalla pubblica amministrazione, né concesse o private a tal fine. Poi c’è anche il vincolo di tutela 2 del piano paesaggistico della Provincia di Siracusa, che fa divieto espresso di effettuare movimenti di terra e trasformazione dei caratteri morfologici e paesistici e di realizzare serre provviste di strutture e muratura e ancorate al suolo. Noi ci chiediamo com’è possibile vietare, da un lato, una serra ancorata al suolo, peraltro che ha una funzione agricola che sarebbe coerente anche con la destinazione, e al tempo stesso autorizzare, invece, complessi residenziali commerciali che chiaramente hanno le loro belle fondazioni a terra”. In queste ore sta circolando sui social una foto dei lavori che sono iniziati: “si vede una bella distesa di bitume quindi anche colorandola di verde, quello verde pubblico non sarà mai”- conclude Catalano che ritiene che si stia consumando un nuovo “sacco” ad Augusta e in particolare a Brucoli.
Altri progetti per i quali si chiede l’ispezione regionale sono la vicenda del fast food Mc Donald’s per il quale si attende la pronuncia del Cga, la casa vacanze di contrada Bongiovanni, a Brucoli, il progetto di un parcheggio alle porte del borgo, il centro commerciale “Megara village”, il Piano di utilizzo del Demanio marittimo e i piani di lottizzazioni “Bordonaro” e “La Ferla”.
Alla fine della conferenza stampa Andrea Tringali, di Piano terra ha consegnato ai due consiglieri comunali presenti del Movimento 5 stelle, Uccio Blanco e Roberta Suppo, perché lo possano recapitare al sindaco Giuseppe Di Mare, il poco ambito premio “Attila” che l’estate scorsa era stata assegnato al primo cittadino dal giornale satirico “Marivò”.
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