“Premesso che qualunque ispettore è benvenuto e, quindi, avrà modo di verificare la correttezza umana del nostro operato e che la sua nomina non significa l’evidenza di irregolarità, a nostro parere si tratta di un errore dell’assessorato, perché abbiamo mandato le nostre integrazioni richieste dieci giorni dopo la richiesta. Noi non abbiamo nulla da nascondere”. Questo quanto afferma il sindaco Giuseppe Di Mare dopo la nomina, da parte dal dirigente generale del dipartimento regionale Urbanistica Beringhelidei, di tre ispettori , che dovranno valutare la regolarità di alcune lottizzazioni recentemente approvate, come il piano “Pozzillo-Faffaianni”, di pratiche edilizie riguardanti, ad esempio, insediamenti commerciali medi e grandi in zona F, come quello nel terreno antistante il cimitero, avanzata nei mesi scorsi da Natura sicula e Legambiente.
Il primo cittadino ribadisce quanto già dichiarato nei giorni scorsi, che cioè il Comune ha risposto il 28 maggio alla richiesta di integrazioni che, però, a Palermo, al Dipartimento Urbanistica dell’ assessorato Territorio e ambiente, non hanno ricevuto, secondo quanto si legge nel decreto di nomina degli ispettori del 17 luglio che ha fatto scattare l’intervento ispettivo. Al centro della questione c’è la Pec usata per le comunicazioni, che essendo posta elettronica certificata, con ricevuta di accettazione e consegna di chi invia e di chi riceve, non si può “perdere”, e a cui l’ufficio Urbanistica del Comune ha inviato la richiesta di integrazione: se è vero che è diversa da quella indicata nella nota con cui la Regione chiedeva i documenti del Comune il 14 maggio, è però “quella che utilizziamo frequentemente per altre attività e lo conferma anche la ricevuta di consegna arrivata dopo l’invio della nostra Pec. Tra l’ altro è la stessa mail a cui abbiamo mandato la prima risposta, strano che una volta vale e un’altra no. Ho già sentito l’assessore Elena Pagana a cui ho espresso queste riflessioni e con cui mi vedrò i primi della prossima settimana”- ha concluso Di Mare
Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato regionale Carlo Gilistro, del Movimento 5 Stelle, che aveva presentato nelle settimane scorse un’interrogazione e una richiesta di audizione sul tema, condividendo le perplessità dei consiglieri comunali del M5S Augusta Roberta Suppo e Uccio Blanco e portando all’attenzione degli uffici regionali il “caso Augusta”.
“La Regione ha nominato degli ispettori da inviare al Comune di Augusta per verificare una serie di atti urbanistici. Evidentemente le nostre denunce devono avere un qual certo fondamento se, dopo aver richiesto una relazione, la Regione invia adesso degli ispettori – ha scritto in una nota- Dal 2021 ad oggi l’amministrazione megarese ha prodotto una serie di atti di indirizzo volti alla realizzazione di grandi insediamenti residenziali e medie e grandi strutture commerciali private come centri commerciali, supermercati e fast food. Strutture che dovrebbero sorgere in aree di dubbia utilizzabilità, nelle more dell’approvazione del Prg. Come dire che si stanno lasciando ai privati le scelte urbanistiche e di pianificazione territoriale che però peseranno sugli anni a venire, e sullo sviluppo, di tutto il territorio megarese”.
Secondo Gilistro queste scelte “rischiano di compromettere quegli obiettivi di sostenibilità ambientale che invece oggi le nostre città sono chiamate ad inseguire, sull’onda degli evidenti stravolgimenti dettati dal cambiamento climatico”.
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