All’ospedale Muscatello da oggi è disponibile il dosaggio dei biomarcatori liquorali per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer. “Secondo i dati dell’Osservatorio Demenze, coordinato dall’ istituto superiore di Sanità – spiega il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa Salvatore Madonia.- sono circa un milione in atto in Italia i pazienti affetti da demenza. Di questi, circa il 60 per cento è affetto da malattia di Alzheimer che è, ad oggi, la causa più frequente di demenza. Questi dati impongono la necessità di attuare precocemente ogni intervento diagnostico e medico che possa ritardare la progressione della malattia, con l’obiettivo di contenere, per quanto possibile, anche i costi a lungo termine ad essa correlati”.
“È essenziale diagnosticare la malattia in uno stadio clinico precoce, per iniziare il trattamento prima della comparsa di danni cerebrali irreversibili, causa di un grave e progressivo stato di disabilità – evidenzia Valeria Drago responsabile della Neurologia del Muscatello-. I progressi nella conoscenza dei meccanismi patogenetici della malattia di Alzheimer hanno consentito lo sviluppo di diverse strategie terapeutiche, alcune delle quali sono prossime all’applicazione clinica. L’analisi integrata di fattori clinici, insieme a dati strumentali, genetici e biochimici, rappresentano la strategia con la quale con maggiore sensibilità e specificità possiamo identificare i casi di Mci, cioè di deficit cognitivo lieve, che convertiranno in malattia di Alzheimer”.
“I marcatori proteici b-amiloide (1-42), tau e tau fosforilata, che è possibile da oggi dosare nella nostra azienda, come unica Asp della Sicilia orientale insieme al Policlinico di Catania ed al Policlinico di Messina, possono essere utilizzati come criterio di supporto alla diagnosi differenziale delle demenze in uno stadio precoce della malattia– spiega il responsabile dell’ unità Patologia Clinica Enrico Rau -. Effettuare oggi una diagnosi precoce di malattia di Alzheimer consente al clinico ed al paziente di istituire il prima possibile terapie che possano ritardare la progressione della malattia, il potenziamento, ove attuabile, delle capacità cognitive residue, l’attuazione di misure che riducano gli effetti delle patologie associate alle demenze, l’attuazione tempestiva da parte del paziente e della famiglia di misure necessarie per affrontare i problemi connessi con la progressione di malattia”.
“Potere usufruire oggi della possibilità di dosare tali marcatori liquorali presso la nostra Asp– evidenzia il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone – equivale ad offrire ai nostri pazienti una migliore qualità di assistenza sanitaria, attraverso la possibilità di effettuare esami strumentali che aumentino sensibilità e specificità diagnostica, riducano la mobilità passiva dei pazienti verso altri centri regionali ed extra regionali, con ricadute rilevanti sia sulla riduzione dei costi della spesa sanitaria, sia mettendo nelle condizioni il clinico ed i pazienti in fasi prodromiche di malattia, di intraprendere più efficaci strategie terapeutiche per rallentarne la progressione, con ricadute sulla qualità di vita dei pazienti e dei familiari che si trovano a fronteggiare una malattia così disabilitante”.
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