“Non è più tollerabile che i cittadini di Augusta continuino a pagare il carburante fino a 12 centesimi in più al litro, rispetto agli altri distributori della provincia di Siracusa. Per non parlare della vicina Catania, dove i prezzi sono, in assoluto, molto più bassi”. A dirlo è il coordinatore cittadino di Forza Italia Paolo Amato che entra nel merito del maggiore costo di benzina e gasolio per gli augustani, che non trova alcuna giustificazione se si considera la vicinanza del polo petrolchimico siracusano ad Augusta e quindi il fatto che non ci sono nemmeno i costi di trasporto visto che le industrie distano solo pochi chilometri dagli impianti aperti al pubblico.
“Possiamo benissimo anche dire che qui da noi, il costo del carburante è inversamente proporzionale, più chilometri si fanno per il trasporto meno caro costa, meno chilometri si fanno sempre per il trasporto più costa, perché questo feroce accanimento per il popolo augustano? – si chiede- L’alto prezzo che il territorio paga, in termini di inquinamento ambientale e problematiche legate alla cronicizzazione di alcune gravi malattie, anche in questo caso, va tenuto in considerazione a tutti i livelli, sia per le ricadute che si devono avere nel campo sociale e nel potenziamento sei servizi, sia appunto nell’abbattimento dei costi legati ai prodotti che provengono dal nostro polo petrolchimico”.
I gestori dei distributori di carburanti hanno un margine di ricarico alla fonte che si basa anche sulla libera concorrenza. Poi, l’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale alla pompa, che faceva da deterrente, è stato abolito dal Consiglio di stato. “Cosi, di fatto, si continua a fare cartello, tenendo i prezzi alti su tutti gli impianti senza che il consumatore sappia quanto sta pagando in più rispetto al resto della Sicilia” –prosegue Amato che ritiene necessario che il problema venga affrontato a tutti i livelli, anche con il coordinamento del prefetto di Siracusa e del presidente della Regione e con il coinvolgimento dell’amministrazione comunale e per questo il partito ha dato mandato all’assessore di riferimento Valeria Coco di farsi promotore di concrete interlocuzioni con il sindaco Giuseppe Di Mare per predisporre un atto deliberativo di protesta.
“I singoli gestori dei distributori hanno un margine di ricarico bassissimo, che va dallo 0,02 allo 0,04 centesimi alla fonte. Il problema vero lo pone, quindi, la grande distribuzione proprietaria degli impianti, che, in gran parte, è rappresentata dalle stesse aziende produttrici o da gruppi finanziari di loro riferimento. Proprio per questo il ruolo della politica, con la mediazione della prefettura, è fondamentale. – conclude il forzista – La vertenza deve diventare, infatti, complessiva, dalla battaglia per l’occupazione contro la fuga delle industrie dal polo petrolchimico, alla questione centrale della qualità della vita nei Comuni industriali”.
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