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332esimo anniversario del terremoto del 1693: Augusta oggi lo ricorda

Previsti momenti di conoscenza  in chiesa Madre a partire dalle 17.30, l' evento vuole essere  l'occasione anche per tenere alta l'attenzione sulla vulnerabilità del territorio

Sarà celebrato oggi il 332 esimo anniversario del violento terremoto del 1693,  che rase al suolo Augusta e gran parte della Sicilia orientale. Il programma, curato dall’ assessorato alla Cultura, Tradizioni e Promozione del territorio, prevede momenti di conoscenza dell’evento con la presentazione di testi manoscritti, video commemorativi, oltre a momenti liturgici che si terranno in chiesa Madre a partire dalle 17.30.

Alle 18.30 seguirà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da don Alfio Scapellato, amministratore parrocchiale della chiesa Madre con l’intervento delle autorità civili e militari. La liturgia sarà animata dalla corale “Jubilaeum” della parrocchia di San Francesco di Paola. Alle 15, in concomitanza con l’ora del sisma, le campane della città suoneranno a distesa nel ricordo delle oltre duemila vittime. L’evento vuole essere  l’occasione per tenere alta l’attenzione sulla vulnerabilità del nostro territorio e sulle politiche di protezione civile attuate dall’amministrazione.

“Negli ultimi anni – riferisce il sindaco Giuseppe Di Mare – abbiamo acquisito al patrimonio comunale mezzi e strutture che sono stati testati in occasione degli eventi ad “alto rischio” promossi in occasione delle festività patronali, per l’Estate augustana o nel recente Capodanno: due fuoristrada hilux: uno per l’antincendio ed uno per la logistica, un Pma “posto medico avanzato pneumatico”, una torre faro, tre pompe idrovore, un pulmino nove posti, una tenda pneumatica, una cucina da campo e una sala operativa. Al patrimonio materiale non possiamo non ricordare la costante formazione del personale e la specifica attività del consulente Marco Arezzi che coordina la complessa macchina del servizio espletato dai volontari: donne e uomini che dedicano il loro tempo per gestire le emergenze. 

Fare memoria di “quell’ immane terremoto”, così come è stato definito dagli storici del tempo, è l’occasione per rammentare la nascita della nuova Augusta, una città risorta per la laboriosità del suo popolo con strade larghe e una nuova fisionomia urbanistica.  “Nel ricordare il terremoto del 1693 – riferisce l’assessore Carrabino – non possiamo non fare riferimento all’opera di assistenza fornita dai cavalieri di Malta che avevano già installato in Augusta la “Ricetta”. Trattasi, come ebbe a dire lo storico professor Giovanni Satta, del primo intervento di “protezione civile” quale sistema organizzato e di soccorso alla popolazione. Un disastro che nella sola Augusta contò ben duemila vittime su una popolazione di circa seimila abitanti”.

 


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