L’aver affidato direttamente alla società Neotek srl il servizio di pulizia e disinquinamento degli specchi acquei portuali e delle relative linee di battigia senza alcun preventivo confronto concorrenziale con le altre cinque società in grado di effettuare lo stesso servizio comporta la violazione dell’articolo 187 del decreto legislativo 36/2023 che prevede per affidamenti diretti la consultazione di almeno dieci operatori portuali, con conseguente fondatezza del primo motivo di ricorso. Questa una delle motivazioni con cui il Tar di Catania ha accolto, nei giorni scorsi, un ricorso contro l’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale presentato dalla società La Portuale II soc. cop. annullando così la determina del 22 luglio 2024 con cui era stato disposto l’affidamento diretto per sei mesi alla società contestata al costo semestrale di 96.000 euro.
Un’altra condanna per l’Adsp da parte del tribunale amministrativo etneo, dopo quella del mese scorso legata alla bocciatura della rimodulazione di parte della pianta organica dell’Ente anche per conflitti di interesse in seno al comitato di gestione di due componenti parenti entro il quarto grado di dipendenti dell’Ente, che per i giudici si sarebbero dovuti astenere dall’approvazione dell’atto. Ad entrare nel merito della questione è Edicola libera, il movimento politico guidato da Domenico Tringali secondo cui, di fronte a queste diverse condanne “nessuno pare indignarsi più di tanto. In città ci accontentiamo che l’ Adsp partecipi al ricco cartellone natalizio. In molti stanno dormendo, ad iniziare dagli stessi operatori portuali, su quanto accade all’interno dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale. La politica a tutti i livelli cosa fa? – si chiede mentre le varie sentenze del Tar dovrebbero rappresentare un monito per l’Adsp, ma anche per il Comune di Augusta mentre non si comprende ancora il motivo della mancata apertura della busta del contestato bando di affidamento dei servizi portuali per 25 anni ad un raggruppamento d’imprese, tra cui figurano due società della famiglia della vicesindaca Tania Patania.
“Per chi parla tanto di futuro diciamo che dovremmo essere di esempio per le future generazioni, con il rispetto di norme e trasparenza” – aggiunge il presidente del neonato movimento politico che auspica che si faccia chiarezza sul modo di operare del Comitato portuale anche dopo l’esposto del Codacons all’ Anac e alla Corte dei conti e ritiene che la Regione ed il Comune in autotutela dovrebbero, comunque, richiedere le dimissioni dei rispettivi rappresentanti nel comitato portuale. “Sarebbe auspicabile questo se i membri del Comitato di gestione non decidessero di rassegnare, finalmente, le dimissioni”.
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