Il Pd sorride in Umbria ed Emilia Romagna, ma a Roma, Palermo e Siracusa resta all'opposizione.

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Augusta, autonomia scolastica: nulla da fare per il Todaro. Il Tar boccia ricorso del Comune

L’affondo di Triberio (Pd): “la soppressione era già stata sentenziata dal sindaco alla Conferenza provinciale di organizzazione della rete scolastica”

Il terzo istituto comprensivo Todaro perde la sua autonomia e sarà suddiviso tra gli altri tre istituti comprensivi cittadini. Nulla da fare, dunque,  per salvare lo storico istituto megarese neanche di fronte al Tar di Palermo che  ha ritenuto infondato e, dunque, respinto, il ricorso dell’amministrazione contro  il decreto dell’ assessore regionale all’Istruzione e formazione  del 4 gennaio 2024, sul Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica della Sicilia per l’anno scolastico 2024/2025, nella parte in cui dispone la soppressione del Todaro  e l’accorpamento di ciascuno dei plessi esistenti con gli altri istituti scolastici esistenti in città.

Particolarmente duro il consigliere di opposizione Giancarlo Triberio che  sottolinea che mentre Il Comune di Augusta perde il ricorso Noto lo vince  e salva il suo istituto scolastico. “Il sindaco prima vota favorevole alla soppressione dell’istituto augustano nella conferenza provinciale e poi presenta un ricorso giudicato infondato, e anche errato nei contenuti, e quindi inequivocabilmente respinto” – afferma in una nota in cui esprime profonda amarezza e rammarico per la sentenza che conferma la “evidente presa in giro del sindaco di Fratelli d’Italia alla città e a tutta la comunità scolastica”. E si chiede come mai la Regione, “tanta solerte e attenta nei confronti della nostra città in questa importante battaglia risulta assente? Cosa ha di diverso il Comune di Noto rispetto a quello di Augusta. Forse si scambiano gli spettacoli e audizioni negli assessorati regionali con la perdita di importanti istituzioni del territorio?”.

Il consigliere del Pd sottolinea come proprio lo scorso 29 luglio, mentre il sindaco trasmetteva la “solita” diretta spot sullo spettacolo degli Zero assoluto, il Tar di Palermo pubblicava la sentenza “dando un sonoro zero assoluto al sindaco e facendoci perdere una istituzione storica della nostra città. Questo verdetto rappresenta non solo una sconfitta legale, ma anche una chiara dimostrazione dell’incompetenza e dell’approssimazione con cui l’amministrazione attuale ha affrontato una questione di fondamentale importanza per la nostra comunità. – aggiunge- Infatti non solo il ricorso presentato dal Comune si limita a fornire meri indizi sulle motivazioni per il mantenimento del nostro istituto scolastico e nemmeno nessuna particolare motivazione per sorreggere la contestata soppressione ma la sentenza recita addirittura che gli avvocati incaricati dal Comune, che dovremmo pure pagare, sbagliano l’articolo della legge regionale da contestare e a fondamento dello stesso ricorso”.

Per i giudici della Camera di consiglio della seconda sezione del Tar di Palermo Federica Cabrini (presidente),  Antonino Scianna e Fabrizio Giallombardo   la norma violata non sarebbe, infatti, “l’art.  3, comma 3, della legge regionale  6/2000, erroneamente indicato in ricorso, ma l’art. 2, comma 3”– si legge nella sentenza che non ha accolto le doglianze del Comune né rispetto al fatto che la popolazione scolastica dell’ istituto Todaro, pari a 640 alunni, rispetta il limite dimensionale minimo previsto dalla legge, né che l’avversato accorpamento “determinerebbe il superamento del limite di 900 alunni per ciascuna delle istituzioni scolastiche destinate ad assorbire la popolazione scolastica dell’ istituto Todaro ed il conseguente peggioramento complessivo dell’offerta formativa”

Per Triberio, dunque, la soppressione dell’ istituto Todaro era già stata “sentenziata” dal sindaco durante la Conferenza provinciale di organizzazione della rete scolastica della Provincia di Siracusa, nella motivazione finale della sentenza si evidenzia che le decisioni prese dall’assessorato sono assolutamente coerenti con quelle della Conferenza provinciale che, il 17 novembre 2023, aveva approvato la proposta di sopprimere il Todaro e il Sant’Alessandra di Rosolini come  terza soluzione prospettata per mantenere l’autonomia degli istituti di Canicattini Bagni e Ferla. E questo  con il voto favorevole anche del sindaco che “si limitò ad auspicare a verbale che gli istituti di Canicattini Bagni e Ferla, in quanto ricadenti in zona montana, mantenessero l’autonomia senza procedere a compensazione, sicché l’assessorato resistente, -prosegue la sentenza-  almeno per quanto riguarda la soppressione dell’ istituto Todaro, si è limitato a ratificare la proposta tecnica elaborata dall’ amministrazione scolastica ed approvata dagli altri Enti partecipanti alla conferenza provinciale”.

“Il sindaco meloniano e la sua giunta di centrodestra hanno ripetutamente rassicurato cittadini, studenti e famiglie sull’efficacia del loro operato e sulla fondatezza del ricorso presentato. Tuttavia,  – attacca l’esponente dell’opposizione- la realtà dei fatti ha dimostrato l’esatto contrario. La mancanza di una strategia adeguata e di una visione a lungo termine ha portato ad una sconfitta che si ripercuote pesantemente sulla nostra città e, soprattutto, sui giovani studenti dell’ istituto Todaro. Nel frattempo altri Comuni hanno vinto la loro battaglia in difesa del territorio riuscendo a mantenere i loro istituti anche con minor numero di alunni”.

“Questa amministrazione ha tradito la fiducia dei cittadini, promettendo soluzioni che non è stata in grado di realizzare. La gestione del caso Todaro è solo l’ennesimo esempio di una lunga serie di fallimenti dell’amministrazione Di Mare a trazione Fratelli d’Italia che dimostrano incapacità di affrontare e risolvere i problemi in modo efficace e trasparente quando si tratta del bene comune invece sempre pronta a battagliare ed a viaggi a Palermo per difendere gli interessi dei pochi.- conclude Triberio che chiede al sindaco di prendersi le proprie responsabilità e di “smettere di prendere in giro la città con false promesse e dichiarazioni ingannevoli. Non possiamo più tollerare che l’inefficienza e la superficialità dell’attuale amministrazione continuino a danneggiare il nostro territorio, i nostri figli ed anche il futuro”.


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