Il borgo di Brucoli è stato inserito nel Reimar, il registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari della Regione siciliana acquisendo ufficialmente la denominazione di “Borgo marinaro di Brucoli”.
Il Comune, attraverso l’ufficio di gabinetto, ha partecipato al bando per l’inserimento della frazione di Brucoli nel registro regionale e con decreto del direttore generale l’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, dipartimento regionale della pesca mediterranea ha approvato il verbale con quale il nucleo di valutazione, riconoscendo la validità dei requisiti rappresentati nelle schede di sintesi redatte dall’ Ente, ha approvato la domanda di iscrizione del borgo di Brucoli, che sarà inserito nella sezione 1 “Borghi marinari”, nella sezione 3 “Celebrazioni rituali”, e nella sezione 4 – “Espressioni tradizionali e spazi culturali” del citato registro.
Per il sindaco Giuseppe Di Mare l’ “inserimento nel Reimar è un onore per tutta la comunità e costituisce certamente una nuova opportunità per lo sviluppo economico, turistico e culturale del territorio. Questo risultato è il frutto del rigoroso lavoro e della dedizione del mio staff, che – ha aggiunto- si è adoperato alacremente per presentare una domanda di alta qualità e rappresentare il valore storico e culturale del borgo di Brucoli. Non posso esimermi dall’esprimere la mia più viva soddisfazione per questo importante successo e rivolgere un pensiero di profonda gratitudine all’assessore al Borgo marinaro di Brucoli, Valeria Coco. Questo risultato è il giusto riconoscimento per l’impegno profuso dalla mia amministrazione per la valorizzazione del patrimonio culturale e storico del nostro territorio. Il borgo marinaro di Brucoli è un luogo unico e significativo per la storia e la cultura della nostra città”.
Il progetto si inserisce tra gli obiettivi previsti prima dal Po-Feamp 2014-2020 e oggi dal Pn Feampa 2021-2027, che, oltre alla realizzazione di interventi per promuovere la pesca sostenibile ed il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche, ritiene necessaria l’attuazione di strategie di sviluppo delle attività costiere attraverso la valorizzazione degli aspetti culturali della pesca mediterranea e del patrimonio urbanistico connesso, per attuare una concreta politica di diversificazione finalizzata alla creazione di nuove forme di reddito. In quest’ottica, si innesta la legge regionale 20 giugno 2019 che, in conformità con le indicazioni della Commissione intergovernativa per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, intende contribuire ad implementare, promuovere e valorizzare la lista del patrimonio culturale immateriale e la lista del patrimonio immateriale che necessità di urgente tutela.
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