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Augusta, casa di reclusione e Cpia Manzi: si conclude il progetto “N’trizzi e cunti”

Ha previsto un percorso formativo e laboratorio di “sicilianitudine”, domani l’evento conclusivo con il cantastorie Claudio Romano e la musicista Rossella Di Brigida

Si conclude domani, con l’evento finale nell’auditorium “Enzo Maiorca”  della casa di reclusione di Augusta, il progetto “N’trizzi e cunti”, promosso dal Centro provinciale per l’istruzione degli adulti  “Manzi” , diretto dalla dirigente scolastica Stefania Stancanelli,  che si  è classificato tra i vincitori del bando regionale dell’assessorato  dell’ Istruzione e della formazione professionale  “Non solo mizzica- il siciliano, la lingua di un popolo”.

Il progetto, rivolto ai detenuti dell’istituto di pena megarese, mira a promuovere l’identità culturale siciliana, attraverso la riscoperta delle tradizioni popolari, la musica tipica e gli antichi mestieri artigianali, attraverso un percorso laboratoriale  di “sicilianitudine”. “Il bisogno di introdurre e sviluppare la conoscenza della lingua e cultura siciliana – si legge in una nota- ha rappresentato  una chiara e sentita necessità per far emergere, valorizzare quella identità culturale e il senso di appartenenza alla comunità civile, nonché offrire momenti e spazi di aggregazione. Attraverso un viaggio nella memoria, proponendo un percorso di scoperta della vera anima della nostra terra, si vuole  fare acquisire conoscenza e coscienza delle proprie radici per sviluppare il senso di appartenenza alla propria comunità”.

Figura chiave quella del cantastorie e del maestro cestaio, Claudio Romano,  che insieme ai docenti del progetto  (Venera Anna Aiello, Marina Arana, Agata Bonaccorsi, Leandra Commendatore, Grazia Di Mauro, Cristina Gervaso, Walter Giudice, Mirko Rizzelli  e Loredana Zuccaro) ha coinvolto i detenuti in attività di vario tipo con l’intento di riscoprire le tradizioni e la storia della propria terra, riattivare ricordi ed emozioni,  offrendo ai detenuti la possibilità di  riempire quel vuoto intorno a loro.

Ntrizzi e Cunti non è un semplice laboratorio creativo tra storia, mitologia, natura e cunti siciliani che culmina nella realizzazione di un cestino, ma è un piacevole percorso formativo didattico ed emozionale attraverso le tradizioni arcaiche di una Sicilia ormai scomparsa”– conclude la nota


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