Esiste la "ritenuta potenziale infettività dei rifiuti derivanti dalle operazioni di salvataggio (nello specifico vestiti e biancheria intima) che dunque avrebbero dovuto essere riferiti come rifiuti sanitari a rischio infettivo o sanitari pericolosi", tuttavia è "insussistente il contestato reato di traffico illecito di rifiuti". Lo scrive il Tribunale del riesame di Catania nelle motivazioni con cui ha annullato il decreto
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