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Augusta, cittadinanza onoraria alla Guardia di finanza: la Giunta avvia la procedura

Riconoscimento anche per il generale augustano Salvatore La Ferla, primo comandante generale delle Fiamme gialle, a cui è già dedicata una via

In occasione delle celebrazioni del 250° anniversario dell’istituzione del corpo della Guardia di finanza (1774-2024) la Giunta con apposita delibera ha avviato l’iter per il conferimento della cittadinanza onoraria che sarà concluso con l’approvazione di un atto la parte del Consiglio comunale. Alla cittadinanza onoraria al corpo è legato un riconoscimento al generale Salvatore La Ferla (1863 – 1931), nativo di Augusta, primo comandante generale delle Fiamme gialle.

Un valore aggiunto – dichiara il sindaco Giuseppe Di Mare – rispetto agli attestati ufficiali di tanti Comuni italiani che nel corso dell’anno 2024 sono stati conferiti al corpo della Guardia di finanza.  Ricordare il nostro concittadino Salvatore La Ferla che è stato il primo comandante del corpo, ci onora come comunità. La Guardia di finanza, con i suoi due secoli e mezzo di storia rappresenta l’orgoglio della nazione con donne e uomini di alto profilo per professionalità e competenze”.

“Abbiamo deliberato in giunta – afferma l’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino – un documento che richiama la presenza del corpo nella nostra città di Augusta sin dall’ unità d’Italia come luogotenenza, tenenza, stazione elicotteri ed infine dagli anni sessanta come sede del comando Compagnia. Le ricerche condotte negli archivi della nostra città, unitamente alla pregevole pubblicazione del maggiore Gerardo Severino, già direttore del Museo del corpo che ha ricostruito con documenti, testimonianze e foto d’archivio la storia del primo comandante la cui figura campeggia nella storia del corpo per il suo altissimo esempio lasciando una traccia indelebile”. Il tenente generale Salvatore La Ferla, nato ad Augusta nel 1863 e deceduto a Roma nel 1931, è stato il primo ufficiale della Guardia di finanza che rivestì l’incarico di quinto comandante generale del corpo e pertanto primo comandante generale. Augusta ricorda questo esimio concittadino con una via dedicatagli nel centro storico in prossimità della locale sede della Compagnia.

L’atto deliberativo rammenta che “nei suoi 250 anni di storia, quale istituzione longeva ma innovativa e moderna sia nello spirito che nell’azione, la Guardia di finanza nell’esplicare la propria missione di corpo di Polizia economico-finanziaria, ha da sempre declinato quei principi e valori di legalità e sicurezza a tutela dell’equità sociale, assicurando il rispetto delle norme poste a garanzia dei diritti costituenti la sfera delle libertà economiche degli individui e delle imprese, ponendosi quindi nella prospettiva di agevolare ogni forma di sviluppo economico, fattore determinante per il positivo progresso di ogni collettività. Fondamentale è stata nel tempo l’azione svolta a tutela della città e del territorio, ponendo in essere un diuturno presidio di legalità, unanimemente riconosciuto e di tangibile prossimità e vicinanza alla cittadinanza e al tessuto economico e professionale onesto e corretto di questa provincia. Per l’alto senso del dovere e il costante impegno profuso da tutti gli appartenenti al corpo nonché per le molteplici iniziative volte a promuovere un sapiente, attento e sempre proattivo raccordo tra le istituzioni, al fine di aggredire in modo efficace e integrato le espressioni più virulente e insidiose dell’illegalità economico-finanziaria, minandone in profondità i modelli di funzionamento e dunque di potenziale inquinamento del sistema economico, tutelando e garantendo la sicurezza dei cittadini e dell’intera comunità di Augusta, al servizio dello stato e delle sue istituzioni. Mi piace ricordare con orgoglio quanto descritto dal maggiore Severino. Il generale La Ferla non viene ricordato solo per essere stato il primo ufficiale delle Fiamme gialle ad aver conseguito il grado vertice, ma soprattutto per aver saputo accrescere l’immagine e il prestigio della nostra istituzione, facendo raggiungere al corpo mete sempre più alte: l’autonomia del 1906, la militarizzazione del 1907 ed ulteriori riforme amministrative ed ordinative che di lì a qualche anno avrebbero cambiato radicalmente la fisionomia della regia Guardia di finanza”.


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