Augusta, il “paese della poesia”, per il secondo anno consecutivo ha ospitato la XVI edizione del premio internazionale “Il federiciano”. Il festival poetico, ideato dal maestro Giuseppe Aletti e patrocinato dall’assessorato alla Cultura della città di Augusta ha esposto in maniera permanente altre sei stele in via Santissima Annunziata e, nello stesso tempo, un angolo della via è stato battezzato “Largo dei poeti”. La kermesse internazionale è stata ideata e proposta all’amministrazione comunale da Salvatore Seguenzia, poeta e scrittore megarese che, nell’occasione, ha svolto il ruolo di “custode del paese della poesia”, titolo onorifico attribuitogli in occasione della precedente manifestazione.
La peculiarità dell’evento è stata quella di sposare la filosofia che da diversi anni il maestro Aletti, direttore dell’omonima casa editrice e accompagnato dalla moglie Valentina Meola e dalla sorella giornalista Caterina Aletti, porta avanti, ossia la sua idea di divulgare il principio di abbellire le mura delle città attraverso l’arte culturale-letteraria con l’affissione di opere uniche e, per tale motivo, da due anni ha traghettato tale filosofia nella città federiciana. Le opere esaltano la via che un tempo costituiva l’ideale legame della comunità civica, militare e religiosa, collegando la chiesa Madre e il Castello svevo della città nata per la felice intuizione appunto di Federico II di Svevia, a cui è dedicato il premio. Le stele sono state realizzate dalle preziose mani del maestro ceramista Orazio Costanzo.
A vincere il premio internazionale sono stati Daniela Sannipoli con la poesia “La pagella cucita”, Anna Mazzara con “Straniero nella mia terra”, Guido De Paolis con “Prima primavera”, Debora Aratano con “Glicini”, la giovane augustana Arianna Pedone con la poesia “Agli occhi di sua figlia un padre” e Davide Palumbo con “Un giorno credi”. Alle poesie vincitrici si sono aggiunti i testi di Francesco Baccini “Ti amo e non lo sai”, Juri Camisasca e Franco Battiato “Torneremo ancora”, e Dato Magradze “Roma amor”.
Madrina dell’evento è stata l’attrice augustana Mariapaola Tedesco che, per il secondo anno consecutivo, è stata la “voce” vivente delle poesie. Senza porre in secondo piano, la kermesse internazionale ha ospitato personaggi di fama internazionale come Hafez Haidar, già candidato a due premi Nobel per la pace e la letteratura nonché cavaliere della Repubblica italiana e direttore generale internazionale della Camerata dei poeti di Firenze. È tra i principali curatori e traduttori, in italiano, delle opere di Khalil Gibran e, in arabo, di quelle di Oriana Fallaci. A seguire, il maestro Dato Magradze, già candidato al premio Nobel per la letteratura nonché ex ministro della Cultura della Georgia e titolare dell’inno nazionale, il cantautore Juri Camisasca, grande amico di Franco Battiato ed infine il cantautore Francesco Baccini, che ha deliziato la platea della città con alcuni suoi brani nel “salotto” di Augusta, ossia in piazza Duomo con moderatore lo stesso maestro Giuseppe Aletti, dando vita ad un parterre letterario così apprezzato da ricevere scroscianti appalusi del pubblico.
Il sindaco Giuseppe Di Mare e l’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino hanno evidenziato l’importanza dell’evento che, quest’anno in città, ha portato oltre duemila poeti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero (Spagna, Giappone, Germania, Francia, Inghilterra, Romania) che hanno fatto lavorare tutte le strutture ricettive del territorio e non solo facendo registrare il tutto esaurito negli hotel e nei B&Be le bellezze megaresi, anche quest’anno, sono state apprezzate dai numerosi ospiti, come ha sottolineato Seguenzia.
Una tre giorni full immersion, quella del premio “Il Federiciano”, che ha previsto anche un master class con lo stesso maestro Aletti ed il contest collettivo dei poeti presenti alla manifestazione nelle piazze Duomo, Castello e Mercato e la premiazione dei partecipanti alla sezione “Poesia estemporanea” i cui vincitori sono stati Stefania Bison da Venezia con la poesia “Ispirazione” e Luana Bruno da Madrid (Spagna) con la poesia “Viole d’inverno”.
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