“Pur condividendo la necessità di eliminare le cosiddette superfetazioni che gravano sulla struttura originaria provocandone lo scivolamento ciò non di meno corre l’obbligo, a nostro avviso, di conservare e tutelare almeno una parte dell’architettura penitenziaria testimone di periodi storici vissuti dalla città in taluni casi ancora vivi nei ricordi dei nostri concittadini; basti pensare al legatore di libri, il falegname,
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