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Augusta e Birgu, a Malta, città gemelle: la giunta approva l’atto

Le due città hanno affinità di carattere storico, culturale e religioso, la firma il 23 maggio a palazzo di città

Verrà formalizzato il prossimo 23 maggio, in occasione dei festeggiamenti del patrono san Domenico, il gemellaggio tra le città di Augusta e Birgu, a Malta. Nei giorni scorsi la giunta ha approvato l’atto con il relativo schema di protocollo d’intesa, anche  se la procedura era stata avviata ufficialmente il 18 marzo 2024 con una nota del sindaco di Birgu, Jhon Boxall, che aveva palesato la possibilità di avviare un “gemellaggio” facendo riferimento alla sua precedente visita effettuata nella nostra città, nel corso della quale ha potuto constatare le notevoli affinità di carattere storico, culturale e religioso che accomunano Augusta e Birgu.

A questa era seguita la disponibilità del sindaco Giuseppe Di Mare ad avviare il processo di gemellaggio, soprattutto in ragione dei legami storici riferiti al passaggio dei Cavalieri di San Giovanni, che attraversarono Augusta prima di giungere a Birgu, circostanza che offre un solido fondamento per una partnership fruttuosa e significativa, capace di celebrare ed esaltare le nostre similitudini, nonché valorizzare la nostra eredità condivisa. Il 10 maggio 2024, Micelle Scerri, responsabile del gemellaggio per la città di Birgu, ha informato il sindaco megarese che il ministro per il Patrimonio nazionale, le arti e il governo locale, aveva approvato il gemellaggio.

“Abbiamo accolto in diverse circostanze cittadini maltesi in visita alla nostra Augusta – ha dichiarato Giuseppe Carrabino, assessore alla Cultura, Promozione del Territorio e Sport – e in più occasioni è stato possibile far visitare la Ricetta, segno e simbolo di un proficuo rapporto che affonda le sue origini sin dal XVI secolo. Sono orgoglioso di aver concretizzato il raggiungimento dell’ accordo di gemellaggio tra le due città. Un accordo che è il frutto di una stretta collaborazione nata tra le formazioni bandistiche delle due città e per Augusta maturati grazie alla sensibilità di Emanuele Di Grande, presidente della corpo musicale “Federico II – Città di Augusta”.

Un rapporto antico quello tra Augusta e lo stato maltese, così come descritto dall’ assessore Carrabino che ha condotto la ricerca storica. Già da qualche anno Augusta è gemellata con La Valletta, capitale dello stato maltese per le profonde radici che legano le due comunità. L’Ordine dei cavalieri di Malta trae le sue origini dall’Ordine gerosolimitano di san Giovanni, nato a Gerusalemme intorno al 1040. A distanza di quasi un secolo dalla sua nascita, l’Ordine assunse anche un carattere militare e, come tale, partecipò alle azioni di guerra dei crociati a difesa del Cristianesimo. In seguito conquistò l’isola di Rodi, dove costituì la propria roccaforte, rimanendovi per oltre due secoli, fino a quando, cacciati via dallo strapotere dei saraceni, fuggirono da Rodi approdando ad Augusta, nella speranza di potersi stabilire in una città dove c’era un porto già abbastanza rinomato.

Verificato che anche questa terra era facilmente esposta a continui rischi, provenienti principalmente dalle flotte turche, nel 1530 i Cavalieri si trasferirono nella vicina isola di Malta, dove, per l’appunto, assunsero il titolo di “Cavalieri di Malta”. Intorno alla metà del Seicento, approfittando del cessato pericolo ottomano e della conseguente ripresa economica di Augusta, i Cavalieri di Malta cominciarono lentamente ad insediarsi nella città megarese, dando inizio ad una prosperosa attività commerciale, collegata anche a scambi culturali e religiosi. La loro avventura augustana iniziò locando diversi magazzini privati, dove poter produrre vari generi di alimenti e creare una complessa e accurata organizzazione di assistenza, denominata “Ricetta”, per le truppe e le navi della loro flotta. Dopo il terremoto del 1693, i rapporti commerciali, e non solo quelli, fra i Cavalieri dell’Ordine maltese e la città di Augusta si rafforzarono ulteriormente, tanto da portare l’ amministrazione locale a concedere loro la costruzione di un complesso industriale all’interno del territorio cittadino: la “Ricetta di Malta”. La presenza di un tale complesso produttivo e commerciale apportò molti benefici alla città, grazie, innanzitutto, al continuo ed intenso traffico marittimo tra Augusta e Malta. Negli accordi stipulati, fra la città di Augusta e la Ricetta, c’era una clausola che impegnava l’Ordine dei cavalieri ad assicurare il mantenimento di riserve alimentari, sufficienti al fabbisogno dei cittadini augustani, in caso d’improvvisa necessità. Come ulteriore ringraziamento verso la città megarese, per l’ospitalità ricevuta, la Ricetta di Malta distribuiva giornalmente sostentamenti alimentari alle tante famiglie povere del luogo, agli istituti religiosi e, inoltre, impiegava anche molta manodopera locale nel proprio stabilimento produttivo.

Secondo quanto riferisce ancora Carrabino Augusta e Birgu condividono una ricca storia che risale a secoli di interazioni tra i popoli del Mediterraneo: fenici, greci, arabi. Queste influenze storiche, che culminano, principalmente, con quella dei Cavalieri dell’Ordine di Malta, hanno plasmato le culture locali, creando un patrimonio comune che merita di essere celebrato e preservato attraverso iniziative culturali e sociali, che mirino a rafforzare i legami storici e le affinità tra queste due comunità mediterranee. Il gemellaggio e il protocollo d’ intesa sanciscono un accordo non solo simbolico, ma evidenziano l’impegno delle amministrazioni nel promuovere una comune identità europea, con una concreta opportunità per promuovere il dialogo interculturale, valorizzare le tradizioni comuni e costruire un futuro condiviso. Attraverso la musica, la storia e la cultura, queste due città possono lavorare insieme per preservare il loro patrimonio e affrontare le sfide del presente in un contesto europeo sempre più interconnesso.

La firma del documento è prevista per il prossimo 23 maggio, vigilia della festività di San Domenico, patrono delle due comunità, con la finalità di promuovere la cooperazione tra i cittadini delle due città, favorire scambi culturali, economici e sociali, anche attraverso la previsione di attività che si intreccino con le rispettive festività religiose, in modo da celebrare le radici storiche condivise, incoraggiare la cooperazione tra le comunità, favorire e rafforzare la creazione di legami internazionali per la crescita reciproca. La solenne cerimonia si terrà nel salone di rappresentanza del palazzo di città alla presenza delle autorità civili e religiose delle due città e dei due corpi bandistici che animeranno i momenti salienti della festività del santo patrono.

 


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