Durante la sua latitanza, durata tre anni, aveva assunto anche l’identità di un'altra persona realmente esistente, falsificando così la patente di guida e la carta d’identità in cui le foto erano le sue, ma i dati no, che gli avrebbero permesso di spostarsi in alcuni paesi europei come Germania, Svizzera e Francia dove, secondo la polizia, Antonio Milici il quarantatreenne
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