Un confronto pubblico sull’amministrazione sulla gestione dei fondi regionali degli spettacoli. A chiederlo è Domenico Tringali, presidente del movimento “Edicola libera”, che entra nel merito delle ultime polemiche legate alla gestione degli spettacoli in Sicilia e dei fondi regionali, sul quale “ormai sta affiorando, in tutti i suoi aspetti un quadro sconvolgente” auspicando che si faccia chiarezza il prima possibile, perché “la Sicilia ha ben altri problemi da affrontare. Tuttavia, non possiamo non evidenziare che la nostra città, con l’amministrazione Di Mare, ha usufruito e sta usufruendo di questo modus operandi. Siamo parecchio preoccupati e speriamo che l’amministrazione non faccia finta di nulla continuando a sfornare musica discutibile. – scrive in una nota- Da mesi abbiamo messo in evidenza quello che oggi viene percepito come un forte rumore, dettato da un degrado politico palese, che vede meccanismi e modalità di finanziamento ad eventi abbondantemente discutibile. Magari fino ad oggi siamo stati visti come dei petulanti invidiosi. Come criticoni astiosi per problemi personali con gli attuali amministratori. In realtà nulla di personale”.
Come movimento, presentato pubblicamente solo qualche settimana fa, Tringali dichiara di non condividere questo modo di amministrare anche se i cittadini sono contenti degli spettacoli, e continuerà ad affermare “che non è ammissibile uno sperpero di denaro così evidente. Negli ultimi due anni – spiega- abbiamo speso ad Augusta 1,5 milioni di euro per spettacoli, di cui 1,2 milioni sono soldi del bilancio comunale. Soldi comunali che potevamo destinare a servizi più importanti. Un bilancio che ha subito continue varianti proprio per destinare soldi alle manifestazioni.
Vorremmo che l’amministrazione prendesse le distanze da certi atteggiamenti, che poco hanno a che vedere con la politica ed il buon amministrare. Ma soprattutto che inizi a dare un freno allo scialacquamento di denaro per spettacoli. Inoltre, non è pensabile gestire tutti questi soldi senza una vera direzione artistica”.
Da qui la richiesta di un confronto pubblico sull’amministrazione perchè “non è ammissibile che a lavorare sono sempre le stesse agenzie di spettacoli, con affidamenti diretti anche di importi consistenti. Non è, neppure, ipotizzabile che lavorino solo loro perché hanno l’esclusiva di certi cantanti. Siamo confidenti che, prima o poi, questa amministrazione rinsavisca e comprenda che – conclude- questa gestione non è da buon padre di famiglia. Speriamo che si riesca a parlare con serenità di questo argomento, ma soprattutto che prenda una posizione netta, dissociandosi da certe frasi ed affermazioni”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni