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Augusta, inaugurata “una stanza tutta per sé” in Polizia: accoglierà donne vittime di violenza

Il taglio del nastro, preceduto dalla scopertura di una targa all’ingresso della stanza, è avvenuto durante una sobria cerimonia alla presenza di autorità civili e militari

E’ dedicata all’ascolto delle vittime vulnerabili e delle donne che hanno subito violenza “Una stanza tutta per sé”, inaugurata questa mattina all’ingresso del commissariato di Polizia di piazza Castello in quella che una volta era la “stanza della legalità”. Servirà a rendere memo traumatico il percorso che una donna che ha subito violenza deve intraprendere per emanciparsi, l’evento nasce da un progetto del Dipartimento della pubblica sicurezza in sinergia con Soroptimist e il Comune e da un protocollo d’intesa per stabilire una collaborazione finalizzata al progetto “Una stanza tutta per sé”, per la realizzazione,  nelle questure italiane, di luoghi di ascolto protetti.

Il taglio del nastro preceduto dalla scopertura di una targa all’ingresso della stanza, è avvenuto durante una sobria cerimonia alla presenza del questore di Siracusa Roberto Pellicone,  del prefetto Raffaela Moscarella, del sindaco Giuseppe Di Mare, del procuratore capo del Tribunale di Siracusa Sabrina Gambino, della presidente Soroptimist Teresella Celesti, del comandante di MariSicilia ammiraglio Andrea Cottini, del comandante provinciale dei Carabinieri Gabriele Barecchia, del dirigente del commissariato di Augusta, Marco Naccarato e di altre autorità civili e militari.

“Purtroppo questa provincia è tristemente ai vertici delle statistiche,  che evidenziano la gravità del fenomeno” – ha detto il questore auspicando che il progetto possa invogliare ulteriormente chi vuole denunciare o semplicemente chi ha bisogno di un consiglio a rivolgersi a noi. Perrchè una donna vittima di violenza,  che spesso si sente sola  e talvolta prova vergogna e spesso ha paura di denunciare una persona alla quale è legata da vincoli affettivi “si aspetta di essere ascoltata con grande attenzione e di avere un adeguato sostegno, di ricevere risposte concrete al suo grido di dolore. A ricevere chi chiederà il nostro aiuto – ha aggiunto- ci sarà personale qualificato che raccoglierà richieste e segnalazioni al fine di intercettare e gestire con professionalità e riservatezza il disagio e le paure delle vittime. L’obiettivo è quello di garantire, in un luogo accogliente e rassicurante, una corsia preferenziale di trattazione della segnalazione, anche attraverso l’eventuale tempestiva attivazione di centri antiviolenza, che  ringrazio e con cui lavoriamo quotidianamente in perfetta sinergia”.

Quella di oggi è una delle tante iniziative avviate in quest’ambito,  come il protocollo Zeus firmato qualche mese fa, che consente alle persone maltrattanti di fruire di un supporto psicologico gratuito, l’app YouPol che permette tra l’altro di segnalare in forma anonima  episodi utili a contrastare la violenza di genere, la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore”,  che tra le tante iniziative ha recentemente realizzato un video poi mostrato che ha come protagonista  Filomena, che da 18 anni è su una sedia a rotelle, a causa  del suo ex fidanzato che nel 2006 le ha sparato otto colpi di pistola, uno dei quali le ha lesionato il midollo spinale. Filomena non si è fermata, è riuscita negli anni a rifarsi una vita e ha voluto condividere ciò che le ha capito, invitando tutti a non voltarsi dall’altra parte perché ciascuno di noi, le istituzioni, i centri di violenza, la gente comune deve fare la propria parte.

La presidente del club service Celesti ha sottolineato che  è la  “280esima stanza tutta per sè nel nostre paese, è la quarta nella nostra provincia, ma siamo già pronti a settembre per consegnare la quinta. L’idea di  rendersi presenti nel territorio è dettata chiaramente dal triste primato della nostra provincia sui casi di violenza che riguardano le donne.ha aggiunto- La necessità di un luogo dedicato non è casuale perché i grigi ambienti della Polizia dei Carabinieri spesso sono inospitali e in qualche modo respingenti quando le donne pensano di voler comunicare un disagio. L’idea, invece, di un luogo che possa accogliere loro e probabilmente anche i bambini che necessariamente seguono le mamme, incontrare il personale giusto, che sia formato, che sia pronto all’accoglienza farà la differenza e siccome ci muoviamo e nella prevenzione io credo che questa sia stata una delle cose buone che insieme si sia realizzata. Il nostro territorio è pronto a intervenire non soltanto in questo ma a promuovere la donna in tutte le sue sfaccettature”.

Ad aver curato la ristrutturazione della stanza è stato il Comune di Augusta con l’assessore alle Politiche sociali Biagio Tribulato, presente oggi insieme al sindaco di Mare, quest’ultimo ha affermato che  “è un giorno importante di grande presenza dello stato, quando si danno questi segnali sono i migliori che si possono dare proprio per la collaborazione di tutte le istituzioni che hanno lavorato alla realizzazione di questa stanza. Abbiamo dato il nostro contributo con grande disponibilità ed entusiasmo”.

Il prefetto Moscarella ha sottolineato che il problema della  violenza “è una piaga in questo territorio, è veramente una mattanza che fortunatamente non è ancora sfociata in episodi letali, ma è preoccupante. Si parla di migliaia di casi  all’anno che arrivano all’attenzione delle forze di polizia senza contare tutto il sommerso. Iniziative come questa sono importanti per cercare di fare emergere tutto il sommerso, ci dobbiamo augurare che questo sia il primo passo verso una vera emancipazione”.

Presenti all’inaugurazione anche la presidente del centro antiviolenza Nesea, Stefania D’Agostino, la responsabile del  Politiche sociali del Comune, Lilli Passanisi e il direttore del Museo della Piazzaforte, Antonello Forestiere, don Giuliano Gallone, cappellano della Questura di Siracusa ha benedetto la stanza.

 

 

 

 

 

 


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