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Augusta, inaugurato in via Buozzi il murale dedicato alla poliziotta Emanuela Loi

Raffigura la prima agente di polizia donna uccisa in servizio nella strage di via D’Amelio, dove morì il giudice Paolo Borsellino

Emanuela Loi era nata a Cagliari nel 1967, era una poliziotta e alle 16, 59 del 9 luglio 1992 perse la vita in via D’Amelio, a Palermo quando scoppiò la bomba in cui furono uccisi dalla mafia il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta  Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina. È stata la prima agente donna a restare uccisa in servizio, è medaglia d’oro al valore civile per il coraggio e la dedizione mostrata in vita. Le sono state  intitolate scuole, vie, piazze e film e da oggi la sua immagine campeggia su una parete in via Bruno Buozzi, di fronte al Palajonio, su un grande murale realizzato dall’artista augustana Giusy Fazio. L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Di Mare e dalla fondazione “Federico II” presieduta da Gaetano Galvagno con il progetto di rigenerazione “Le strade da seguire”, il murales è stato inaugurato questa mattina durante una cerimonia alla presenza di autorità civili e militari, di consiglieri comunali e di studenti delle varie scuole cittadine.

“Riteniamo che debba esserci una contrapposizione rispetto ad una certa cinematografia che esalta dei miti che per noi non devono essere evocati, molti  studenti non conoscono oggi Piersanti Mattarella e Pio La Torre ma conoscono, invece, Totò Riina o Pablo Escobar – ha detto Galvagno -. Ritengo che ci debba essere una cultura ed educazione che deve cominciare dalle scuole e far capire ai ragazzi che la strada da seguire non è certamente quella dello spaccio e della delinquenza, ma  è quella dei nostri genitori che talvolta si alzano alle quattro per andare a lavorare in campagna o ad impastare il pane con le mani sporche semmai di lavoro e non del fenomeno mafioso che ha macchiato la nostra terra”.  

Roberto Pellicone, questore di Siracusa ha dichiarato che “queste manifestazioni sono importanti, da un lato, per mantenere viva la memoria di chi è morto per mano della mafia e dall’altro per far riflettere sul fatto che la mafia è morte e sopraffazione. Invito gli insegnanti a parlare di mafia in maniera diversa, a far vedere agli alunni dei docufilm, come quelli realizzati sulle scorte, uno è stato dedicato ad Emanuela Loi, ai ragazzi dico che  è importane nella vita fare le scelte giuste”.

“Sono orgoglioso di questo lavoro di street art che richiama i “giganti” della Sicilia, prima Falcone e Borsellino e oggi Emanuela Loi, per due motivi: il primo per richiamare e trasmettere i valori della legalità, l’amore per la patria e per il servizio che si dona alla comunità e il secondo motivo per ringraziare tutti gli uomini e le donne che indossano una divisa e che quotidianamente ci consentono di vivere in tranquillità e sicurezza” – ha detto il sindaco Giuseppe Di Mare che ha sottolineato il ruolo delle donne: “una donna ha realizzato il murale che raffigura un’altra donna, quasi a rafforzare un concetto che oggi più che mai c’è tanto bisogno della sensibilità, determinazione e passione delle donne”.

L’autrice Giusy Fazio che ha lavorato fino a qualche ora prima dell’inaugurazione ha spiegato che “la mafia sono le macchie che compaiono sul murales come un cancro però al centro abbiamo quest’angelo che, con la sua determinazione, è andata ad affrontare qualunque rischio sacrificando la propria vita”. La cerimonia si è conclusa con il silenzio suonato dalla tromba del maestro Carmelo Vinci.


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