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Augusta, la Carovana migranti visita il relitto del naufragio del 18 aprile 2015

Osservato anche un minuto di silenzio in memoria delle vittime del mare e per commemorare la “Giornata della memoria e dell'accoglienza” di domani 3 ottobre, qualche polemica all'ingresso

Ha fatto tappa ad Augusta la Carovana per una Sicilia aperta, solidale e smilitarizzata promossa da Carovane Migranti, Mem Med-Memoria Mediterranea, Caravana Abriendo Fronteras. Alcuni giorni fa un gruppo di attivisti ha incontrato, all’associazione Piano terra-Orti sociali, il Coordinamento Punta Izzo possibile, che da tempo si batte perché venga smilitarizzato e reso fruibile alla cittadinanza  il comprensorio costiero di Punta Izzo, un bene demaniale in uso al Comando Marittimo di Sicilia e interdetto alla pubblica fruizione.

Nel pomeriggio il gruppo,  con striscioni e bandiere, si è spostato alla nuova darsena dove da giugno 2021 si trova ospitato il relitto del naufragio di migranti del 18 aprile 2015. Ad accoglierlo il Comitato 18 aprile, che ha rievocato la storia del barcone che  diventerà un “giardino della memoria”, condividendo momenti di riflessione sulle ragioni e le conseguenze del fenomeno migratorio. E’ stato osservato anche un minuto di silenzio in memoria delle vittime del mare e per commemorare, con qualche giorno di anticipo  rispetto alla data di domani, 3 ottobre, la “Giornata della memoria e dell’accoglienza”, istituita dalla legge nazionale 45/2016 dopo il naufragio, al largo dell’isola di Lampedusa del 3 ottobre del 2013, di 368 persone migranti. Una nota stonata per gli attivisti è stato il trattamento ritenuto “discriminatorio e riservato dall’Autorità portuale”  prima della visita e all’ingresso della nuova darsena, dove c’è una sbarra e un servizio di  vigilanza, che disciplina l’accesso non pubblico all’area demaniale.

“La richiesta, presentata con largo anticipo dalla nostra associazione – ha lamentato l’associazione “Piano terra- Orti sociali” di Augusta che ha accolto  il gruppo – ha ricevuto l’autorizzazione alla visita dopo numerosi solleciti, in estremo ritardo e alla condizione di fornire la lista nominativa dei presenti.  I partecipanti all’iniziativa, provenienti da diversi luoghi del Nord Italia, dalla Spagna e persino dal Messico hanno trovato numerosi agenti della Digos ai tornelli e i loro documenti sono stati tutti fotografati a differenza dei numerosi eventi che hanno visto l’ingresso indiscriminato alla nuova darsena senza questa odiosa procedura.  Alcuni dei nostri ospiti non si sono voluti sottoporre a questa schedatura forzata e hanno deciso di rimanere fuori esponendo uno striscione eloquente “barca nostra o cosa vostra?” Rendete pubblico il relitto. Una brutta figura per la città di Augusta – conclude la nota – È giunta l’ora di smettere di criminalizzare la solidarietà e il pacifismo”.

La carovana si è poi spostata a Pozzallo, dove si trovano l’hot spot e dall’1 settembre un nuovo Cpri, un centro per i rimpatri di immigrati, a Caltanissetta al Centro di permanenza per il rimpatrio di Pian del Lago, a Porto Empedocle, Campobello di Mazara, Cinisi e Palermo. L’ultima tappa sarà domani 3 ottobre a Palermo con un  incontro, promosso da Stra Vox, con l’associazionismo migrante, “antirazzista ed anti- militarista per una memoria viva che non dimentichi il decimo anniversario della strage di migranti a Lampedusa ed i crimini del regime di frontiera della fortezza Europa”.

Tante le associazioni che hanno finora aderito alla carovana: Cobas scuola-Sicilia, LasciateCIEntrare, Comitato NoMuos/NoSigonella-Catania, Contadinazioni, Partinico solidale, Fuorimercato- Autogestione in movimento, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università -Palermo, Città felice- CT, Comitato di base NoMuos-Pa, Assemblea Noguerra-Pa, Laici comboniani Agrigento, Punta Izzo possibile-Augusta, Language Aid (Torino), Movimento NoTav, Fornelli in lotta, Action for, Forum antirazzista Palermo, Comune-info/Benvenuti ovunque, presidio donne contro la guerra-Pa, Sial  Cobas-Milano, Lhive-Ct.


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