In tendenza

Augusta, mare di Brucoli: è balneabile il tratto da 200 metri a sud dello scarico fognario a Punta Tonnara

Lo ha disposto il Cga che ha accolto l’istanza cautelare del ricorso presentata da una società immobiliare e da alcuni privati, fissando l’udienza di merito per il 3 settembre

Il tratto di mare  “da 200 mt a sud dello scarico fognario di Brucoli a Punta Tonnara” inserito dalla Regione e dal Comune tra quelli non adibiti alla balneazione in quanto “zona portuale e scarichi fognari” è balneabile. Almeno fino al pronunciamento definitivo del prossimo 3 settembre del Cga di Palermo che lo scorso 3 luglio, con  decreto del presidente Ermanno De Francisco,  ha disposto la sospensione, in via cautelare, sia dell’efficacia del decreto assessoriale dell’assessorato regionale della Salute che  definiva il tratto di mare non balneabile,  sia dell’ordinanza cautelare del Tar Catania che appena qualche giorno prima, non ritenendo che sussistono i presupposti dell’invocata tutela cautelare, aveva invece rigettato l’istanza cautelare.

In questo caso il Tar ha fissato per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del prossimo 5 dicembre, rilevando che all’esito della verificazione è emerso che il tratto di mare oggetto di causa è “marcatamente interessato dalla navigazione da diporto” e “mal si presta, in larghissima parte, alla balneazione”, ritenendo che “nel contemperamento degli interessi coinvolti, debba considerarsi recessivo l’interesse privato alla balneazione del tratto di mare oggetto di causa e prevalente l’interesse all’incolumità pubblica”.

Posizione poi ribaltata  dal  Consiglio di giustizia amministrativa che, al contrario, ha accolto l’istanza cautelare, presentata dall’Immobiliare al Duomo srl, Alberto Lomeo, Cinzia Chiara Paola Tobino, Benedetto Carl Mario Signorelli, Francesco Civello, Walter Magnano Di San Lio, Silvia De Luca, Giuseppe Giuffrida, Claudio Civello che avevano presentato anche il precedente ricorso al Tar.

“Lo stesso divieto imposto per il 2022 era stato già sospeso una prima volta dal Consiglio con ordinanza del 29 luglio 2022 e poi annullato con sentenza del 17 marzo 2023, passato in giudicato perché non appellata; mentre quello relativo al 2023 è stato annullato in prime cure con sentenza del 28 dicembre 2023 che finora non risulta appellata”– si legge nel decreto del Cga secondo il quale “il pregiudizio del ricorrente assume i “caratteri di gravità, irreversibilità e irreparabilità, in considerazione del fatto che la camera di consiglio  di cui in dispositivo non potrà che svolgersi alla fine dell’attuale stagione estiva, nel mese di settembre  ossia allorché la stagione balneare di quest’anno sarà ben prossima a concludersi (mentre la trattazione del merito in prime cure è fissata al successivo mese di dicembre): di tal che di poca o nulla utilità sarebbe, per i ricorrenti, una cautela che intervenisse solo in quel momento (tanto più trattandosi di provvedimenti con efficacia annuale checome si vedrà – l’amministrazione reitera senza neppure farsi carico, sul piano motivazionale, dei contenuti delle pronunce del giudice amministrativo rese per gli anni precedenti in situazione analoga)”;

Per il magistrato, inoltre, la reiterazione per l’anno 2024 di un provvedimento sostanzialmente identico a quelli dei due anni precedenti, già annullati, “senza che l’amministrazione si sia fatta carico di adeguatamente confutare (ove ciò sia davvero possibile) le ragioni accolte dal giudice amministrativo sembra costituire un sintomo non secondario del vizio di eccesso di potere nel provvedimento gravato”.

Rimangono, invece inalterati tutti gli altri numerosi divieti di balneazione che si estendono per una trentina di chilometri  anche quest’anno e che permangono lungo tutta  la costa megarese che, com’è noto, è priva di depuratore. Anche se questo non è l’unico motivo:  sulla carta rimane off limits anche per il rischio frana  lo “Sbarcatore dei turchi”, vicino Villa marina, vietato fino a 200 metri a sud e dove dall’anno scorso è stata realizzata dalla Marina militare una  recinzione, realizzata con blocchi di cemento e una parte di rete sovrastante.

Altri  tratti di mare che ricadono in area militare o portuale e per questo sono inibiti alla balneazione sono quelli che vanno da cala “Spezzantennola” fino al “Granatello” e da qui fino alla foce del fiume Marcellino dove ci sono anche scarichi fognari, dalla stazione Marcellino a km 1 sud- Stazione Megara Giannalena. Non sono adibiti alla balneazione per altri motivi non specificati i tratti di mare dal lato nord a est del Porto canale di Brucoli, da  Agnone-Bagni –Baia Conchiglie -km 0,5 sul fiume Leonardo a 950 metri a nord (Lido Murganzio) e da qui fino a 200 metri a nord al foce del fiume San Calogero, dal punto di balneazione 1014 Castelluccio-Zona prospiciente Stazione a 800 metri a nord (Baia dei Turchi). Altri due tratti di costa non balneabili in quanto interessati da immissioni sono le foci del fiume San Leonardo e San Calogero.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni