“Un altro scippo ai danni della comunità augustana che si abbatte sull’ospedale Muscatello sta per essere effettuato”. A sollevare la questione è il consigliere comunale del Pd Giancarlo Triberio che interviene sulla proposta dell’Asp di Siracusa della nuova rete ospedaliera regionale che prevede lo spostamento del reparto di Oncoematologia del nosocomio cittadino all’ospedale di Siracusa “nel silenzio complice dell’ amministrazione Di Mare, creando le precondizioni per il Muscatello possa essere definito inutile e soppresso definitivamente”.
Il Pd di Augusta guarda con grande attenzione ed invita sindaco e Consiglio comunale a fare altrettanto, alla prossima riorganizzazione della rete ospedaliera regionale in fase di approvazione e, naturalmente, alle prospettive per il presidio ad Augusta, a suo tempo già ridefinito quale di “area industriale” e di cui Oncoematologia non solo era uno di quei reparti dati in “compensazione” quando a suo tempo chiusero Ginecologia e Pediatria, ma è frequentatissimo anche da pazienti delle provincie di Catania e Messina dando valore aggiunto al nostro nosocomio.
Questa “operazione” per Triberio “suona come l’inizio della fine del nostro presidio ospedaliero a carattere medico che doveva essere oggetto di investimento, di risorse e potenziamento di offerta sanitaria proprio, e anche, sulle gravi e purtroppo frequenti problematiche a carattere oncologico che colpisce il nostro territorio -si legge in una nota- É altresì importante vigilare sulla concreta effettiva realizzazione di quanto previsto nella programmazione, anche passata, ma a tutt’oggi non ancora attivato, non solo sul mantenimento dei servizi esistenti come Neurologia, Chirurgia, Cardiologia, Psichiatria ma anche che verranno attivati i servizi per le malattie oncologiche: compreso quindi il reparto di Oncologia che si attende da anni e il mantenimento almeno della attuale Uosd per la Chirurgia, senza ulteriori declassamenti”.
Non senza dimenticare l’ assegnazione delle necessarie ed indispensabili risorse umane, oggi carenti in alcuni reparti, ed economiche “finendo per creare in assenza un giustificato allarme: come nel recente caso della diminuzione di cardiologi e dei pediatri in servizio”.
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