Completare il direttivo dell’Opera pia Parisi Zuppelli con la nomina del rappresentante della Regione affinché la struttura di via Orfanatrofio, ad oggi non utilizzata se non per una parte dove si trova la mensa del Buon samaritano e alcuni locali che ospitano gli scout, possa diventare un centro anziani, una casa di riposo o altro che la possa salvare dall’abbandono.
Mimmo Di Franco, presidente dell’associazione filantropica “Umberto I” torna a sollecitare la nomina del componente del direttivo, delegato dalla Regione, che ancora manca ricordando che nel 2021 il sindaco Di Mare nominò i due componenti di sua competenza per il consiglio di amministrazione della fondazione Parisi Zuppelli, mentre la chiesa nominava i suoi due. A sorpresa dopo un anno l’assessore regionale alla Famiglia e alle politiche sociali Scavone, anzichè nominare il suo delegato, dopo un anno, inviò il commissario Raffaela Valvo.
“Da documenti olografi in mio possesso poiché – prosegue- nella qualità di presidente dell’associazione filantropica, allora denominata Società operaia, e insieme al presidente del circolo Unione, dovevamo sovraintendere alla gestione della fondazione dove risulterebbe un lascito, nel 1924, di 2 milioni circa in contanti e quasi 400 mila mq di terreno”. Un’ ingente somma destinata ai bambini orfani di guerra, con il compito di farli studiare e accompagnarli nella loro crescita di cui però Di Franco riferisce di non sapere come sia stata usata e ciò che sia stato fatto dalla nascita della fondazione ad oggi e che sia stata fatta rispettare la volontà del defunto benefattore. Nel 2000, con la legge regionale, la fondazione privata fu assorbita dalla Regione Sicilia e “si chiede, comunque, la nomina del rappresentante della Regione affinché la fondazione possa gestire al meglio, con tutte quelle azioni per cui essa è nata. La struttura di via Orfanatrofio non può essere abbandonata fino al degrado completo ma può essere utilizzata come centro anziani, casa di riposo o come altra idea possa venire in mente”.
Intanto Di Franco chiede di conoscere l’attività svolta dal commissario dal 17 marzo 2022 fino adesso ed invita chi ha la competenza, nello specifico l’assessore alle Politiche sociali del Comune, a sollecitare la Regione Sicilia, per il ripristino di un comitato oppure spieghino ai cittadini i motivi del commissariamento.
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