Entro metà settembre il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica deciderà se il porto di Augusta è tra quelli idonei per ospitare le basi in cui costruire le piattaforme galleggianti degli impianti eolici offshore. L’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale ha, infatti, partecipato al bando del ministero per l’installazione di cantieri dedicati all’eolico offshore e ha illustrato il progetto nei giorni scorsi a Taormina, così come riporta il quotidiano online per il trasporto marittimo “Shipping italy.it”.
Due le aree per complessivi 257mila metri quadrati, che sarebbero impiegate: una a Punta Cugno per la produzione e assemblaggio e un’altra al porto commerciale, per “integrazione elementi, prove in acque protette e salpamento presso il sito di installazione”. Entrambe sono già in concessione e l’Adsp ha ottenuto la disponibilità all’utilizzo dei rispettivi concessionari: in quella navalmeccanica di Punta Cugno opera la Irem-Italoffshore, specializzata in installazioni offshore che potrebbe quindi essere coinvolta, al porto commerciale, invece, l’area da impiegare è quella del terminal container Est, già autorizzata ad effettuare anche questo tipo di movimentazioni.
I punti di forza allo scalo commerciale sono la rada protetta molto ampia (22 milioni di mq) ideale per test e prove, l’intervento infrastrutturale relativamente contenuto che prevede solo il consolidamento dell’area di piazzale del porto. “A Punta Cugno, invece, occorrerà raccordare le banchine esistenti e soprattutto dragare, l’intervento più complesso e costoso (oltre 30 milioni di euro) dell’intero pacchetto”, per un importo complessivo di circa 50 milioni di euro e tempi di fine lavoro previsti nel porto commerciale nel secondo semestre 2026 e a Punta Cugno entro fine 2027.
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