Ha ricevuto la menzione di merito come “Opera prima” al premio letterario internazionale “Il canto di Dafne” lo scrittore augustano Salvatore Seguenzia con la sua terza opera letteraria “Le parole devono vivere”. Sabato, a Carrara, si è svolta la premiazione della manifestazione, organizzata dall’ associazione “Culturalmente Toscana e dintorni”, che si propone di sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne; a valutare le opere la giuria composta da esponenti di spicco impegnati contro la violenza di genere come il presidente Marina Pratici, fondatrice del premio, poetessa, critico letterario, saggista nonché cavaliere ufficiale della Repubblica, ambasciatrice della cultura italiana nel mondo e dama della cultura europea e Jacqueline Monica Magi, magistrato e socia fondatrice dell’ associazione “Anna Maria Marino” contro tutte le violenze e di cui è presidente onoraria.
L’opera descrive la violenza vissuta durante la Shoah all’interno di una “fantasia nella fantasia”. “Il fulcro di questa narrativa – dice l’autore- è un diario ritrovato appartenente ad un eroe. Leggendolo ho cercato di far “vivere”, in modo diretto e soggettivo, le “parole” di tutti i personaggi di quel diario, testimoni di una delle più tragiche pagine della storia dell’uomo in cui si arrivò a negare il diritto alla vita. Ho immaginato che, in quel periodo tragicamente storico, anche chi apparteneva alle squadre della morte aveva un’anima nonché una coscienza quindi, riusciva a capire il significato ed il valore della vita, a cospetto di chi propalava la violenza nei confronti degli stessi esseri umani”.
Per lo stesso Salvatore Seguenzia la commemorazione del Giorno della memoria o del ricordo non deve essere solo una cerimonia, ma l’incipit con cui avere la forza di reagire e porre in essere comportamenti ed azioni tali da sconfiggere queste “supreme menti al fine di dimostrare che l’essere umano è unico e, nella sua unicità, deve apprezzare e godere del fatto che l’esistere è un dato di fatto, mentre il vivere è un dato di diritto, se non un’arte. Dedico il mio premio a tutti coloro che ancora oggi hanno l’onore di rappresentare tutti gli uomini, tutte le donne nonché tutti i bambini uccisi e abusati in quel contesto perché continuino a divulgare il principio della libertà e della non violenza”– ha concluso
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