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Augusta, sarà riqualificata l’area dell’ex chiesa di Gesù e Maria di via Garibaldi

L’acquisizione al patrimonio comunale fa parte di  un accordo con la Curia  a cui viene anche restituita una area attigua  a quella occupata, a suo tempo, dal Comune nella zona delle saline Regina

Sarà riqualificata l’area dell’ex chiesa di Gesù e Maria di via Garibaldi, distrutta durante i bombardamenti del 13 maggio 1943. La giunta nei giorni scorsi con la delibera sulla permuta di beni immobili tra il Comune di Augusta e l’Arcidiocesi di Siracusa ha sancito l’avvio della procedura di formalizzazione, mediante rogito notarile. “Una ferita aperta nel cuore della città che – ha dichiarato l’assessore Giuseppe Carrabino con delega alla Cultura e patrimonio – dopo ottant’anni potrà essere risanata con un accordo raggiunto tra la Curia Arcivescovile e il Comune di Augusta. Un accordo frutto di una proficua collaborazione che ha permesso di analizzare ataviche problematiche e che, una dopo l’altra, sono state superate grazie alla sensibilità e il dialogo delle parti. Si tratta di un atto complesso finalizzato a definire la vicenda che interessa un’area delle saline Regina. Il Comune di Augusta occupò, sine titulo, alcuni terreni che sin dal 1987 erano di proprietà dell’Arcidiocesi di Siracusa, siti nell’area in questione, per realizzare la piazza Unità d’Italia, il relativo ampliamento della sede stradale oltre a percorsi pedonali e carrabili.

“Ringrazio l’arcivescovo monsignor Francesco Lomanto e quanti hanno cooperato per questo risultato, dai tecnici della Curia a tutto il personale che a vario titolo hanno contribuito. – ha commentato il sindaco Giuseppe Di Mare- Questo accordo bonario permetterà all’amministrazione di bonificare l’area dalle strutture precarie ivi esistenti e continuare in quell’opera di recupero del centro storico e migliorare la qualità dell’offerta culturale”. 

Un atto che è l’epilogo dei proficui contatti e favorevoli interlocuzioni dell’assessore alla Cultura e patrimonio Giuseppe Carrabino con la Curia arcivescovile di Siracusa che, se da un lato restituisce alla Curia un’area attigua in prossimità di quella occupata dal Comune, dall’altra ha permesso di acquisire al patrimonio comunale l’ex chiesa di Gesù e Maria in via Garibaldi. Si tratta di una superficie catastale totale di 129 metri quadri dove, sul finire dell’anno 1991 fu installato a cura di monsignor Matteo Pino, arciprete di Augusta, un prefabbricato in legno donato dalla Marina militare per consentire le celebrazioni liturgiche nel periodo post-sisma del 13 dicembre 1990. Un sito che rammenta l’opera del nostro concittadino Giuseppe Veneziano, morto in concetto di santità a Siracusa il 1 marzo 1647. Se la città di Siracusa ne ha conservato memoria nel quartiere Grottasanta, ad Augusta la sua figura è praticamente sconosciuta.

L’area è caratterizzata da significative emergenze architettoniche, specie con riguardo a ciò che rimane del presbiterio della chiesa di Gesù e Maria ma, pur trattandosi di un rudere, mantiene un notevole interesse per la collettività, in relazione ai pregi particolarmente legati alla sua storia e ai suoi riflessi nell’ambito della città di Augusta, ha riferito ancora l’assessore Carrabino. L’amministrazione comunale, mediante l’acquisizione al patrimonio, intende valorizzare il sito, conservando le strutture residuali, ivi compresa la cripta perfettamente conservata e ipotizzando la realizzazione di un luogo della memoria, che permetta, attraverso un intervento di riqualificazione, di celebrare la sua storia e di proiettarsi in un futuro di piena convivialità sociale. Per questo ha destinato  145.778,41 euro  del complessivo importo di  295.778 euro assegnati al Comune quale contributo  per le particolari difficoltà derivanti dal fenomeno migratorio. Gli altri 150.000 euro sono stai destinati alla riqualificazione di contrada Costa Pisone.

Con l’approvazione della delibera da parte della giunta comunale – si legge nell’atto – si avvia pertanto la procedura di formalizzazione della permuta in argomento, mediante rogito notarile, che si configura quale transazione equa e legale, volta a semplificare le procedure amministrative e promuovere una proficua sinergia tra l’Ente pubblico e religioso, nell’esclusivo intento, non solo di promuovere una gestione responsabile e inclusiva del patrimonio pubblico, ma di portare ad una valorizzazione reciproca degli stessi, contribuendo al miglioramento dei servizi offerti alla comunità”.

 


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