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Augusta, sarebbero stati ritrovati nei fondali di Brucoli i due Bronzi di Riace

L’ipotesi è sollevata da un servizio del Tg di Rai3 in cui un testimone riferisce di aver saputo del presunto rinvenimento avvenuto nel 1971, un anno prima di quando poi furono scoperti a Riace Marina

Sarebbero stati ritrovati  prima nel mare di Brucoli i due Bronzi di Riace, esposti al museo di Reggio Calabria, dopo essere stati ripescati dai fondali di Riace Marina,  in Calabria nel 1972.  E’ quanto sostiene un testimone  in un servizio dell’altro ieri del Tg Sicilia di Rai3 nel quale, intervistato di spalle dalla giornalista Antonella Gurrieri e mantenendo l’anonimato, ha riferito di aver saputo del ritrovamento, che sarebbe avvenuto a 90 meri di profondità nei fondali megaresi delle due statue  greche databili al 460 e 430 a.C, da chi ha diretto l’operazione soprattutto per la vendita che i due reperti archeologici che sarebbero stati scoperti nel 1971 da pescatori di corallo che conclusero l’operazione clandestina grazie all’aiuto di un presunto boss siculo-calabrese, il cui cammino molti anni dopo si incrociò con quello del nostro testimone”.

Avrebbero fatto parte di un “bottino” archeologico venduto a mercanti e collezionisti internazionali, e sarebbero “scampati per caso all’espatrio clandestino e ritrovati in Calabria, lì dove, dopo il presunto rinvenimento a Brucoli, erano stati nascosti in attesa di essere venduti“.

L’ipotesi che i due Bronzi possono avere origine siracusana non è nuova, ma è  sostenuta da tempo da alcuni studiosi  e anche da Anselmo Madeddu, studioso di bronzistica greca, che nel servizio ha sottolineato come “il confronto della compatibilità tra la natura geologica delle concrezioni trovate sui bronzi e la natura geologica dei fondali di Brucoli al 90 media andrebbe ad avvalorare tale ipotesi”.

L’ipotesi che i due bronzi siano stati realizzati a Siracusa sarebbe, inoltre, avvalorata anche da carotaggi  e indagini su alcuni livelli effettuati nella zona di Pantanelli che corrisponderebbero  in maniera sorprendente con le terre di fusione presenti nei due bronzi, come riferito nel servizio.


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