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Augusta, servizio idrico 2024: invariate le tariffe rispetto all’anno scorso

Via libera in Consiglio della sola maggioranza, contraria la consigliere dell’opposizione Contento che ha chiesto di rinviare di 24 ore la seduta per apportare delle correzioni all’atto

Nessun aumento per il 2024 per il  costo della tariffa idrica che rimane invariato a quello del 2023 che ammonta a quasi 2 milioni e 600 mila euro. Il via libera è arrivato nei giorni scorsi durante l’ultimo consiglio comunale dei giorni scorsi, dove a votare a favore della proposta dell’amministrazione  è stata la sola maggioranza, astenuti i pentastellati Uccio Blanco e Roberta Suppo, contraria Milena Contento (Nuovo patto per Augusta), quest’ultima ha parlato di “vizi” nella determina per la presenza di due diverse tabelle in cui non viene specificato se è applicata l’Iva, se è al 10% o al 22% e per questo ha avanzato la proposta, poi bocciata, di rinviare di 24 ore la votazione, così da apportare le correzioni.

L’esponente dell’opposizione ha anche citato la direttiva 2000/60 della Comunità europea che, all’articolo 9, dice che gli stati membri devono tenere conto dei principi del recupero dei costi dei servizi idrici, compresi i costi ambientali relativi alle risorse prendendo in considerazione le analisi economiche effettuate nel principio del chi inquina paga che, a suo dire, “non è rispettato” perché è risaputo che le industrie utilizzano una grande quantità di acqua dolce per i loro processi produttivi,  ma “se noi andiamo a guardare la tabella relativa all’uso industriale vediamo che  la tariffa della fognatura e della  depurazione degli insegnamenti industriali, che non sono ovviamente solamente le grandi industrie del petrolchimico, sono le stesse del cittadino che abita in via Megara o Brucoli”, né inoltre nelle tariffe “è prevista una riduzione per quelle persone in condizioni di disagio economico che hanno il diritto a chiedere un bonus per ridurre la tariffa”.  Ha, inoltre, chiesto qual è la tariffa applicata per l’acqua non ancora potabile, che da poco il Comune ha portato nella zona della Gisira e che non  emerge dalle tabelle dei prezzi pubblicate.

Ha replicato in aula Isabella Falcotti, la responsabile del servizio Idrico del Comune che ha, in premessa, spiegato che il servizio è gestito dal 2014  in economia e, quindi, interamente col personale della pubblica amministrazione e in questo piano tariffario 2024 non ci sono variazioni rispetto al sistema tariffario adottato nell’anno precedente, anche nonostante gli aumenti di consumo elettrico maturati nel 2023 e che nella voce finale vanno inseriti  tutta una serie di servizi come anche i costi di acquisto di beni di servizi, di trasferimento correnti di mutui, quote interessi passivi e costi del personale. Ha ammesso che nella proposta di delibera nella tabella non è specificato se è applicata Iva, che non va però applicata a tutte le voci di spesa del servizio, che il Comune ha sempre erogato il bonus idrico, che dal 2022 Arera  gestisce  in maniera diversa. Sulla tariffa per acqua non potabile del pozzo, che serve da poco la Gisira, ha risposto che è ridotta al 50% ed è la stessa applicata per Agnone per usi irrigui non potabili.

Sia il presidente del Consiglio Marco Stella che il segretario generale Sebastiano Marano hanno sottolineato che la delibera ha il parere di legittimità del responsabile del settore e dei revisori dei conti ed “è correttamente redatta corredata i tutti i pareri previsti dalla legge. I vizi, tra virgolette, che vede la consigliera Contento per me non sono così palesi” – ha detto Marano. “La verità è che la tariffa è uguale per tutti e quest’anno dobbiamo parlarne,  che manca, che non c’è scritto l’uso irriguo non potabile”- ha commentato Di Mare.


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