Ha l’obiettivo di far conoscere i 5 quesiti referendari per i quali anche gli augustani saranno chiamati alle urne il prossimo 8 e 9 giugno il comitato cittadino formato dai rappresentanti di partiti, movimenti, associazioni che si è costituito ieri pomeriggio a palazzo San Biagio, durante un incontro promosso dalla Camera del lavoro-Cgil di Augusta, guidata da Lorena Crisci. Ne fanno parte i consiglieri del Pd Giancarlo Triberio e del 5 stelle Uccio Blanco, Giovanni Ranno (Sinistra italiana), Pippo Zappulla (Sinistra futura), Enzo Parisi (Legambiente), Pierantonio Mantinei (Anpi), Enza D’ Antoni (Auser), Ilario Saccomanno (Hangar team), Salvatore Pancari (Libera), Angelo Bazzano (Federconsumatori), Cinzia Di Modica (Comitato stop veleni) e i lavoratori e le lavoratrici aderenti alla Filcams Cgil.
Quattro quesiti referendari sono incentrati sul tema del lavoro e mirano a migliorare le tutele per i lavoratori, in particolare, riguardano temi cruciali quali licenziamenti, indennizzi, contratti a termine e la sicurezza sul lavoro, il quinto invece riguarda la cittadinanza, come ha spiegato ieri Crisci. “Questi quesiti referendari sono ancora più importanti in un territorio come il nostro che – ha dichiarato- seppur risulta il Comune più ricco della provincia con un reddito pro capite di quasi 23000 euro annui grazie al numero di imprese attive, alla sua posizione geografica ed alle infrastrutture importanti industriali portuali e militari, allo stesso tempo ha sacche di povertà. Infatti, sono oltre 700 i nuclei familiari percettori del reddito di inclusione, ed oltre un centinaio di famiglie usufruiscono del reddito di povertà. Situazioni che sono frutto di un lavoro povero e discontinuo”.
Si assiste, inoltre, ad un allarmante svuotamento della città da parte dei giovani che ricercano un’ opportunità professionali di studio e di vita al nord o addirittura all’estero. “Un allarme che diventa ancora più urgente e che riguarda le donne che sono doppiamente vittime di un sistema profondamente ingiusto che vogliamo cambiare radicalmente. –ha aggiunto- Nel 2024 su 370.988 nuovi contratti in Sicilia solo 57.000 sono stati a tempo indeterminato il resto sono contratti precari stagionali e per le donne la situazione è peggiore: instabilità del lavoro, bassi redditi e mancata sicurezza sono il loro pane quotidiano”.
Altro tema importante la sicurezza nei posti di lavoro: i morti sul lavoro sono oltre 1000 in un anno ed in Sicilia oltre 100, con un aumento del 25% , “la nostra provincia non è da meno. Aumentano gli infortuni e le morti a carico dei lavoratori dell’edilizia, del manifatturiero, dell’agricoltura ed industria. La giungla di appalti è subappalti mette a grave rischio le lavoratrici e i lavoratori, Il lavoro precario e povero produce sfruttamento e mette a rischio di gravi incidenti” – ha concluso lasciando poi la parola al segretario provinciale Cgil Roberto Alòsi e al suo appello per il si.
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