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Augusta, vicenda porto e accesso agli atti negato dall’Autorità portuale: “inaudito” per 5 consiglieri che si rivolgono al ministero

Suppo, Blanco, Triberio, La Ferla e Contento hanno fatto ricorso al responsabile della prevenzione e della corruzione del ministero dopo il diniego dell’Adsp perchè “i consiglieri non hanno titolo per fare una tale richiesta”  

Hanno presentato richiesta di acceso civico agli atti relativi alla questione dell’ affidamento dei servizi portuali ad un solo concessionario per venticinque anni, che gli è stata negata dall’Autorità portuale e  cosi cinque consiglieri comunali di opposizione Roberta Suppo Salvatore Blanco, Giancarlo Triberio Francesco La Ferla Carmela Contento hanno fatto ricorso al responsabile della prevenzione e della corruzione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Fa ancora discutere la questione riguardante il porto che, secondo gli esponenti dell’opposizione, potrebbe sembrare materia riservata agli addetti ai lavori ma in realtà “tocca non solo la città di Augusta, ma tutto il territorio che si affaccia sul porto. Per questo motivo, sin da subito,– scrivono in una nota i cinque consiglieri-  abbiamo mostrato tutte le nostre perplessità. Lo abbiamo fatto anche in Consiglio comunale dove però, come è ormai abitudine, non abbiamo trovato nessun spazio di ascolto. La nostra battaglia non per questo si è fermata e vogliamo continuare a fare luce su questa vicenda che è assai oscura e che coinvolge direttamente l’amministrazione comunale e la maggioranza guidata dal presidente del Consiglio. Nuovi e inquietanti segnali ci vengono dagli ultimi avvenimenti. Per fare chiarezza sull’iter di questo affidamento effettuato dall’Autorità di sistema portuale, qualche settimana fa ci eravamo premurati di fare un accesso civico agli atti presso questo stesso Ente. Dopo aver tergiversato, dall’Adsp non ci hanno fornito gli atti richiesti con la motivazione che i consiglieri non hanno titolo per fare una tale richiesta”.

Secondo gli esponenti della minoranza ciò “è del tutto inaudito” in quanto l’accesso civico è un diritto di qualsiasi cittadino che voglia approfondire una questione riguardante il territorio o che abbia un legittimo interesse. “Ancor più se a richiedere gli atti sono Consiglieri comunali che, ottemperando al mandato conferito loro dai cittadini e nell’adempimento del proprio dovere di controllo, intendono vederci chiaro su una vicenda che preoccupa non poco e che può aver delle gravi ricadute sulla nostra economia. Cosa si sta cercando di nascondere? – si chiedono- Gli atti sono “pubblici” e “non sono coperti da segreto”, condizione quest’ultima che, quantomeno avrebbe dato un senso alla risposta ricevuta”.

I cinque sottolineano ancora una volta “l’apparente immobilismo di amministrazione, presidente del Consiglio comunale e maggioranza che hanno accettato supinamente questa situazione nella quale, peraltro, è coinvolta una eminente esponente della giunta. La domanda naturale è: tutti questi lavorano per gli interessi dei cittadini e di tutti gli operatori economici oppure si curano dell’interesse dei soliti pochi? E il “nostro” rappresentante del Comune di Augusta in seno al comitato di gestione dell’Adsp nulla ha da dire? La città e il territorio hanno bisogno di risposte. Conosciamo tutti decine di operatori portuali che lavorano con estrema professionalità e che danno lavoro a centinaia di lavoratori ma che, con poche spiegazioni, sono stati inopportunamente messi di lato e non coinvolti nel progetto di finanza dell’ Adsp”.

Da qui l’ istanza per il riesame della loro richiesta, in virtù delle leggi che regolano l’accesso civico agli atti, inoltrata al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del ministero: “Attendiamo adesso che l’organismo di vigilanza si esprima sulla materia, confidando che lo faccia in tempi brevi e che tutta questa “opacità” non nasconda eventuali fatti di maggior gravità” – concludono Suppo, Blanco, Triberio, La Ferla e  Contento.

 

 

 

 

 


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