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Ispezione urbanistica, nuove integrazioni alla Regione da “Salvare Augusta”

Le associazioni hanno chiesto di estendere l’accertamento ispettivo a piani di lottizzazione, progetti edilizi e determine dirigenziali approvati negli ultimi mesi, anche alla luce del parere dell’Arpa Sicilia per la quale   “riqualificare cementificando è visione obsoleta da superare”

Estendere l’accertamento ispettivo a piani di lottizzazione, progetti edilizi e determine dirigenziali approvati negli ultimi mesi da giunta e uffici comunali, attivando il controllo sulla coerenza e legittimità di questi atti.

E’ quanto ha richiesto il coordinamento “Salvare Augusta” con una ulteriore nota integrativa trasmessa, rispettivamente, ai dipartimenti regionali dell’Urbanistica e dell’Ambiente, anche allo scopo di verificare il rispetto delle preventive e obbligatorie procedure di valutazione ambientale.

E anche alla luce di quanto sostenuto dall’Arpa Sicilia,  che  in un parere su un nuovo piano di lottizzazione a Monte Tauro,  ha affermato che bisogna superare l’ormai obsoleta visione che la riqualificazione delle aree urbane attualmente in stato di abbandono avvenga soltanto con l’insediamento di nuovi complessi edilizi”.

Di questo sé parlato ieri mattina durante una conferenza stampa  di Enzo Parisi (Legambiente) e Gianmarco Catalano (Punta Izzo possibile)  che fanno parte di “Salvare Augusta” e che hanno fatto il punto della situazione. Parisi, nel ricordare  che anche in presenza della revoca dell’ispezione su piani di lottizzazioni e pratiche edilizie  richiesta a luglio dal sindaco, che si è recato a Palermo ad incontrare l’ex assessore al Territorio ed ambiente Elena Pagana e il presidente dell’omonima  commissione Giuseppe Carta, il dipartimento regionale di Urbanistica “sta esaminando la documentazione e  poi si deciderà se andare avanti”.

E ha  aggiunto che approfittando della pausa estiva di parte del dipartimento hanno informato il Dipartimento della serie di nuove pratiche urbanistiche ed edilizie di cui nel frattempo si è avuta notizia, chiedendo che nell’istruttoria in corso siano anch’esse esaminate e rendono nota la presa di posizione “molto forte” dell’Arpa Sicilia, intervenuta con un parere sull’ “ennesimo” piano di lottizzazione proposto a  Monte Tauro per la realizzazione, in variante al Prg e ancora una volta in zona F, di 30 unità abitative e 30 box auto attualmente al vaglio della Vas.

“Accogliamo positivamente che finalmente i piani di lottizzazione si sottopongono alla valutazione ambientale strategica, cosi come prevede la legge e che abbiamo più volte segnalato  anche se non è  mai stato fatto – ha affermato Parisi- e che l’Arpa dice che prima di consumare altro suolo bisognerebbe fare due calcoli, quale l’ analisi del fabbisogno edilizio derivante dall’aumento di popolazione (eventualmente) quantificato, del patrimonio disponibile e di quello ancora da realizzare” allo scopo di “motivare opportunamente la proposta di variante in esame e gli impatti, certamente né temporanei né reversibili, che deriveranno dalla realizzazione del PdL in particolare sulla matrice ‘suolo’”. Le stesse cose che più volte abbiamo ripetuto noi”.

Secondo gli ambientalisti l’amministrazione comunale dovrebbe raccogliere queste istanze e proposte dei cittadini e di Salvare Augusta e “uniformare la sua azione a quelle che sono le linee guida per la redazione del nuovo piano urbanistico generale. Invece – ha proseguito Parisi- queste istanze vengono snobbate e ignorate e si continua, a spron battuto, a bruciare quello che è rimasto ancora in piedi.  Si arriverà ad una situazione in cui il Piano urbanistico generale non servirà ad un  bel niente perché, di fatto,  tutto quello che c’era da cementificare è già stato cementificato. E’ una scelta politica che contestiamo e continuiamo a contestare e a sollecitare i cittadini ad interessarsi di questi problemi che qualcuno solleva e vorremmo essere, invece, in tanti a farlo”.

Una delle nuove strutture proposta e adesso segnalate alla Regione è un capannone commerciale  che dovrebbe nascere nella strada per Brucoli, nei pressi della “salita dei pompieri”, in una particella che ricade nell’area di rispetto cimiteriale: “nell’ambito della procedura gli uffici si avvalgono di un parere  positivo rilasciato dal tecnico incaricato di redigere il  Piano urbanistico commerciale perché quest’ultimo lo prevede. Ricordiamo tuttavia che – ha precisato- il Piano urbanistico commerciale  ancora non c’è,  ci sarà quando passerà dal Consiglio comunale e dalla Regione, per poi tornare al Comune dare la possibilità a tutti di presentare le proprie osservazioni. Anticipare questo giudizio e porlo a base di atti dell’amministrazione ci sembra strano, la stessa cosa è avvenuta con l’ipermercato del Lidl, che si vuole fare alle porte del cimitero nella fascia di rispetto cimiteriale, in questo caso abbiamo richiamato la Regione perchè riteniamo che ci voglia il parere dell’Asp che non c’è”.

“L’Asp  lo dice in maniera chiara che il parere non c’è e l’azienda non ha nemmeno convocato la commissione per i servizi cimiteriali che dovrebbe riunire, oltre all’autorità sanitaria anche  il Genio civile e  i tecnici del Comune”– ha aggiunto Catalano spiegando che sul nuovo piano urbanistico attuativo per la realizzazione di un capannone (ampio 1.060 mq con un volume totale di 6148 mc) a uso commerciale in contrada Balate, approvato dalla giunta lo scorso 29 luglio, che ricade parzialmente all’interno della fascia di rispetto cimiteriale e di cui non si specifica quale attività commerciale andrà  ad insediarsi,  “abbiamo fatto una richiesta specifica di accesso agli atti. Ci auguriamo che verrà esitata in tempi brevi. – ha sottolineato- ricordiamo che anche la realizzazione di un parcheggio o di un parco rientrano tra quelli per i quali si deve ricorrere alla procedura di riduzione della fascia cimiteriale, al  consiglio comunale al parere favorevole dell’autorità sanitaria”.

Altro piano segnalato ai dipartimenti Urbanistica e Ambiente è quello di lottizzazione “Cannatello”  a Costa Saracena di cui è “Salvare Augusta” ha già chiesto la revoca in autotutela, ma anche la determina del responsabile del VI Settore del 26/06/2024  che ha disposto di “istruire positivamente” le pratiche di condono edilizio per le opere abusive ricadenti nella zone F che il Prg riserva ad attrezzature pubbliche di interesse generale. E che apre la strada ai condoni. Una determina  che – ha affermato Catalano- ci è sembrata alquanto singolare considerato che le zone F hanno una specifica regolamentazione, sono riservate alla mano pubblica e  ad opere di interesse generale e prevedono un vincolo di inedificabilità che risale al prg Calandra del 1975, quindi, a  data antecedente alla legge sui condoni e ad una  serie di vincoli che nel frattempo sono intervenuti. E che non possono non essere considerati. Sul nuovo insediamento della Lidl, in contrada Pezzagrande, segnaliamo che nonostante ci sia un’istruttoria in  corso da parte della Regione  e le nostre contestazioni e dubbi più che fondati,  gli uffici comunali sono andati avanti ed è stata rilasciata anche, dopo il permesso di costruire, l’autorizzazione commerciale all’avvio della media struttura di vendita. In teoria questo esercizio potrebbe già vedere la luce”.

Sulla revoca dell’ispezione della Regione Catalano ha detto che “ci è sembrato strano che si anticipino a mezzo stampa e social che sarà revocata l’ispezione quando si stratta di un provvedimento  dirigenziale,  è quantomeno irrituale che la parte politica, il sindaco e l’amministrazione anticipino determinazione di esclusiva  competenza dei dirigenti”, mentre il parere dell’Arpa Sicilia sottolinea che “non si può valutare l’impatto ambientale di un solo piano di lottizzazione senza chiedersi sugli impatti cumulativi rispetto agli altri, a Brucoli  aver assentito a tutta una serie di piani edilizi, ad esempio, merita una visione di insieme ed un’analisi dei fabbisogni e degli impatti che non può che essere congiunta”.

Se uno dei piani segnalati,  “Bordonaro”, è stato ritirato per intervenuta decadenza della convenzione, sugli altri e sulle osservazioni sollevate dalle associazioni “ad oggi da parte dell’amministrazione non abbiamo mai ricevuto alcun riscontro, a parte i commenti in Consiglio comunale secondo cui non ci siamo mai rivolti agli uffici comunali, a cui invece noi mandiamo puntualmente delle carte. Come associazioni portatrici di interessi collettivi abbiamo il dovere di lasciare traccia di quello che facciamo, non siamo  parte politica intesa come nella contesa elettorale ma abbiamo un ruolo politico come associazioni e lo esercitiamo, cercando di dare un contribuito nell’interesse collettivo. Se questo contributo viene ignorato non è un dispetto che si fa alle associazioni ma un’occasione perduta con rischi e danni per il territorio”- ha concluso.

 

 


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