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Nuove direttive per superare le criticità del Pronto soccorso anche di Augusta

Le ha emanate il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone

Ridurre il sovraffollamento, migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti nei Pronto soccorso degli ospedali della provincia di Siracusa e garantire ai pazienti un’assistenza tempestiva ed appropriata.

È con questo obiettivo che il commissario straordinario dell’Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone assieme ai direttori sanitario e amministrativo Salvatore Madonia e Salvatore Lombardo, dopo che è intervenuto sulla carenza di medici nell’area di Emergenza urgenza con assunzioni ad hoc, ha emanato, con il supporto del direttore del Sifa Santo Pettignano, una direttiva interna urgente per il superamento delle criticità e il miglioramento dei percorsi assistenziali.

Il provvedimento, immediatamente esecutivo, interviene su tutte le criticità che sono emerse nel corso di diverse riunioni con i direttori medici dei presidi ospedalieri, dei dipartimenti, delle unità operative dell’area di emergenza urgenza e delle risorse umane, dirigenti delle professioni infermieristiche, bed manager e, in ultimo, lo scorso 2 aprile, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali della dirigenza dell’area sanità.

“La salute dei cittadini è la nostra priorità assoluta – dichiara il commissario straordinario Alessandro Caltagirone -. Queste nuove misure mirano a garantire un accesso tempestivo e appropriato ai servizi di emergenza, riducendo le attese e ottimizzando le risorse disponibili. Vogliamo assicurare a ogni persona che si rivolge a noi la migliore assistenza possibile, nel rispetto della dignità del cittadino e della professionalità che ci contraddistingue. Siamo impegnati a creare un ambiente di cura efficiente e umano, attento alle esigenze della nostra comunità”.

Tra le criticità nei Pronto soccorso sono emersi elevati volumi di pazienti in codice bianco, un’alta percentuale di abbandono volontario prima delle visite mediche, ma soprattutto tempi prolungati per gli accertamenti diagnostici, mancata attuazione e definizione del percorso fast track, cioè dei percorsi rapidi in area dedicata per pazienti con patologie a bassa gravità, carenza di posti letto per i ricoveri. Un aspetto, quest’ultimo, che rappresenta la maggiore criticità nel percorso assistenziale, considerato che contribuisce fortemente al sovraffollamento del Pronto soccorso.

Con tale direttiva sono state disposte le seguenti misure: ai fini della trasparenza, la pubblicazione sul sito web aziendale dei tempi di attesa per l’accesso al Pronto soccorso. Dopo il triage, i pazienti identificati con codice bianco verranno inviati al corrispondente ambulatorio o verso le Guardie mediche e i Punti di primo intervento oppure, secondo le patologie riscontrate, verso i percorsi dedicati già operativi, sia ospedalieri che territoriali, inserendoli nei percorsi assistenziali definiti con prescrizione in classe di priorità appropriata (es. diabete, scompenso cardiaco, ecc) e favorendo le dimissioni facilitate.

Per ridurre la permanenza nella sala di “attesa assistita” che non dovrà superare i 90 minuti dalla valutazione medica finale, le consulenze dovranno essere effettuate entro 1 ora dalla richiesta effettuata dal medico di pronto soccorso che verrà tracciata con i sistemi informatici. La permanenza in Obi è consentita fino a 24/48 ore e, al fine di ottimizzare le attività di ricovero, al paziente dovranno essere eseguite tutte le attività diagnostiche concordate con il reparto che prenderà in carico il paziente.

Definita la valutazione complessiva da parte dei medici di Pronto soccorso, il paziente viene assegnato al reparto di destinazione. Qualora il posto letto del reparto non fosse disponibile, il paziente viene appoggiato in un posto letto di una Struttura omogenea e avrà la precedenza assoluta non appena si renderà disponibile il posto letto nel reparto di destinazione.

Per quanto riguarda i ricoveri, entro le ore 20 di ogni giorno il medico di reparto comunica al bed manager del presidio ospedaliero (per il tramite della cartella clinica informatizzata) i posti letto che si renderanno disponibili l’indomani mattina a seguito delle dimissioni che dovranno avvenire entro le ore 9 per consentire la pronta disponibilità del posto. Il reparto è tenuto ad avvertire la sera prima anche i familiari del paziente che sarà dimesso, raccomandando l’obbligo di presa in carico dello stesso entro le 12.

A servizio dell’intero presidio ospedaliero sarà identificata una dimission room, una stanza adeguatamente dimensionata, in cui i pazienti in dimissione, in attesa dell’arrivo dei parenti, possano sostare fino alle ore 14 in comode poltrone, con il supporto di una unità di personale ausiliario. Il bed manager dovrà sovrintendere a tale attività in tutti i suoi aspetti e favorire la comunicazione efficace delle informazioni con il Pronto soccorso.

 “Queste nuove disposizioni, immediatamente esecutive – conclude il manager Caltagirone – rappresentano un significativo progresso nell’ottimizzazione dei Pronto soccorso dell’azienda, garantendo un’assistenza sanitaria di alta qualità e vicina alle necessità dei cittadini. Sarà nostra cura, attraverso opportuni report periodici, valutare lo stato di attuazione ed intervenire con eventuali nuove disposizioni correttive”.

 


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