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Augusta, presentata Edicola libera: movimento e lista civica oltre la satira

Promotore Domenico Tringali che ha spiegato in una conferenza stampa che questo "vuole essere il cenacolo della politica locale, di tutti quelli che non si riconoscono nell'amministrazione Di Mare”

“Quello che facciamo oggi non è un colpo di testa di un singolo, perché c’è un ragionamento  dietro alla nascita di questo  movimento. Nasciamo come  l’edicolante oggi siamo l’evoluzione, fino ad oggi abbiamo fatto satira nei social tramite una finzione, ma per raccontare la verità  di questa amministrazione”. Cosi ha esordito ieri mattina Domenico Tringali, conosciuto sui social come “l’Edicolante”  con i suoi post di satira sull’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Di Mare, che ha presentato il neonato movimento denominato  “Edicola libera” che vuole andare oltre la satira fine a sè stessa per costruire un’ alternativa reale all’attuale amministrazione in vista delle elezioni amministrative dell’anno prossimo.

In poco meno di un’ora di “monologo” – anche se assicura che diverse persone già hanno aderito al movimento ma che per ora e per i prossimi mesi non “metteremo alla gogna” – Tringali ha spiegato perché ha deciso di scendere in campo  scegliendo proprio la data del 26 ottobre, che è quella della morte di Collodi che ha inventato Pinocchio, il burattino bugiardo, ma anche dell’aggressione  denunciata dal sindaco ma poi  smentita da una sentenza del Tribunale.

“Quello che nasce è un  movimento  che si vuole proporre anche come lista civica nel 2025, proponiamo alla città un progetto alternativo all’attuale amministrazione e serio, fatto sui grandi ragionamenti che invece questa amministrazione è abituata a saltare. E’ un dovere manifestare il dissenso, invece chi vuole fare critica ad Augusta è visto come un fuorilegge, una persona da abbattere. E questo è il classico clima che si avverte in tutte quelle manifestazioni in cui il sindaco viene visto come un podestà che comanda insieme ad un cerchio ristretto”. Un sindaco che non fa mai  verifiche di maggioranza, che dice che “il giudice ci ha condannato a pagare 700 mila euro di risarcimento” per la vicenda legata al contenzioso sui lavori di restauro del Municipio, che si è invece “conclusa con una transazione bonaria dell’amministrazione e per pagar questo importo ha dovuto attingere al nuovo bilancio e che, in qualche modo doveva passare dal consiglio comunale” – ricorda Tringali che ha anche accennato alle scelte urbanistiche dell’amministrazione già contestate dall’opposizione, al via libera alla nuova discarica che dovrebbe nascere sul territorio comunale “nel silenzio”, al proliferare dei centri commerciali, alle nuove assunzioni al Comune e al costo degli spettacoli, pari a circa un milione e mezzo di euro di cui solo una parte (300 mila euro) arriva dalla Regione.

“Siamo contro questo modo di fare dell’amministrazione Di Mare, in questo momento noi siamo dietro una dittatura costituzionale come c’è anche  a Roma con Fratelli d’Italia con l’allineamento cosmico a Roma, Palermo e  Augusta, perché quelli che lavorano sono sempre i soliti che fanno i liberi professionisti che  hanno incarichi sono sempre i soliti”- aggiunge. L’obiettivo politico è, dunque, evitare che questa città “abbia una deriva troppo a destra, anche se già ce l’ha perché questa è un’amministrazione di destra centro,  figlia di fratelli e parenti d’Italia”.

E allora l’appello di Tringali, che ha detto di essere stato sempre “di centro”, è  “ai tanti capi elettori, a quelli che sono convinti che è meglio stare con Di Mare perché si vince sicuro. Sicuramente vincerà Di Mare, ma non voi”. E si dichiara  disponibile a partecipare ad un tavolo serio con chi si propone come alternativa all’amministrazione, senza “fughe in avanti” ma anche senza “preclusioni nè veti”.

“L’edicola è qualcosa di piccolo, dal latino aedicula, un locale con un focolare, cioè con una fiammella, con una speranza. Siamo piccoli piccoli,  però – sottolinea- vogliamo crescere. Questa edicola nostra vuole essere il cenacolo della politica locale, di tutti quelli che non si riconoscono nell’amministrazione Di Mare. Vogliamo in qualche modo iniziare a parlare di politica, di come dovrebbe andare questa città, verso quale strada imboccare per il futuro. Sicuramente la strada giusta non deve essere necessariamente la strada di tutti. Qualcuno ha preso la scala mobile, sta correndo, noi qualcuno inizia a guardarci, siamo in pochi, però siamo fiduciosi che parlando di idee, con la forza delle idee e il gioco di squadra, riusciremo in qualche modo a indebolire questo modo di fare e far capire alla città effettivamente cosa fa Peppe Di Mare”.

E poi si chiama libera, perché “noi crediamo in una politica libera e indipendente, dentro e fuori la maggioranza, significa che chi è in opposizione deve poter parlare, poter presentare varianti al bilancio e chi è maggioranza deve poter confrontarsi all’interno della maggioranza”- conclude presentando i programmi del  movimento che prevedono una città  più verde e pianificata con sostenibilità e riqualificazione, depurazione, zero consumo di suolo e progettazione verde, stop alle grandi concessioni, alle discariche e alla nascita di nuovi insediamenti di grande distribuzione. E ancora: Augusta più solidale ed unita per pensare prima ai più fragili con incentivi ai commercianti e a chi offre lavoro ai cittadini con disabilità, sostegno alle famiglie, agli esercenti, agli artigiani e a tutti gli imprenditori locali; ma anche Augusta più vivibile  con la raccolta differenziata, il piano del traffico, mobilità pubblica, parcheggi, un bilancio comunale più orientato ai servizi recuperando gli evasori per pagare tutti meno tasse, lotta al randagismo e alle discariche illecite.

Ad ascoltare Tringali  c’erano anche l’ex deputato regionale del Partito democratico, Mario Bonomo e il capogruppo al consiglio comunale Giancarlo Triberio, i consiglieri di opposizione Milena Contento (Nuovo patto per Augusta), Roberta Suppo e Uccio Blanco (Movimento 5 stelle)  e Concetto Cacciaguerra  e Giulio Morello, rispettivamente coordinatore e segretario  di  Sud chiama nord.

 


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