Il Pd sorride in Umbria ed Emilia Romagna, ma a Roma, Palermo e Siracusa resta all'opposizione.

Il Pd sorride in Umbria ed Emilia Romagna, ma a Roma, Palermo e Siracusa resta all'opposizione.

In tendenza

Stop al cemento a Costa Saracena, Salvare Augusta: “l’amministrazione revochi il piano di lottizzazione Cannatello

  Risale ad oltre 40 anni fa e prevede realizzazione di un villaggio turistico con 696 posti letto, di un albergo con 596 posti e di 12 mini-appartamenti con complessivi 60 posti letto  

Preserviamo dal cemento l’ultimo tratto di Costa Saracena e l’amministrazione revochi in autotutela il piano di lottizzazione “Cannatello”. E’ la richiesta che il comitato di associazioni “Salvare Augusta” ha inviato con una nota ufficiale dello scorso 26 luglio   al sindaco, ai responsabili degli uffici comunali e dei dipartimenti regionali competenti e, per conoscenza, ai consiglieri comunali, ribadendo ancora una volta la necessità  che sia disposta una moratoria all’approvazione di nuovi piani di lottizzazione relativi a interventi di nuova costruzione, per non vanificare gli obbiettivi pianificatori e di sostenibilità e tutela ambientale perseguiti nell’ambito del procedimento di formazione del Pug in corso di elaborazione.

Il piano di lottizzazione “Cannatello”, risale ad oltre quarant’anni fa essendo stato approvato con delibera di Consiglio comunale dell’ 8 febbraio 1984, si estende per circa 26 ettari in territorio costiero del Comune di Augusta tra la ex Ss 114 e la linea ferroviaria Ct/Sr (appezzamento compreso tra il villaggio “Baia degli Oleandri” e costa “Saracena”, località notoriamente contraddistinta  dal rudere della costruzione abusiva impropriamente chiamata “castello di Pippo Baudo”) e prevede la realizzazione di un villaggio turistico con 696 posti letto nella zona H1 (la sola sottoposta al parere paesaggistico), di un albergo con 596 posti letto nella zona H2 e di 12 mini-appartamenti con complessivi 60 posti letto nella zona H3. Il tutto per il rilevante volume di circa 114.000 metricubi.

Dopo che negli anni si sono succeduti i vari rinnovi della convenzione urbanistica e del piano di lottizzazione,  nel 2015 il Comune subordinava la stipula di una nuova convenzione alla preventiva acquisizione dei necessari pareri in materia paesaggistica e ambientale, tenuto conto del mutato quadro normativo e in particolare “di tutte le leggi e regolamenti (compreso Vas-Via ecc.) oggi vigenti nella Regione Sicilia”.

Ne scaturivano ricorsi amministrativi  al Tar (2016) e al Cga (2021), entrambi conclusi in favore della ditta ricorrente con sentenze che però indicavano chiaramente al Comune la via maestra da percorrere per dirimere la questione: “l’amministrazione comunale non può sottrarsi alla sua attuazione (che comunque presupporrebbe la stipula di una nuova convenzione, mai intervenuta), a meno che non provveda, in esecuzione dei poteri di autotutela di cui all’art. 21 quinquies L. 241/90, a revocare il piano, in autotutela, in considerazione del sopravvenuto contrasto con la normativa in atto vigente.

“Invece, anziché procedere alla legittima revoca in autotutela del piano “Cannatello”, -spiegano gli ambientalisti- la giunta municipale con la delibera del 17 luglio 2023 approvava un nuovo schema di convenzione urbanistica e un anno dopo, con la delibera del 22 luglio 2024, concedeva un’ulteriore proroga di 6 mesi per la stipula. E ciò nonostante il mutato quadro normativo e le questioni ambientali e paesaggistiche, a suo tempo giustamente sollevate dagli uffici, permangono ancora tali ed anzi, e Salvare Augusta lo ha evidenziato nella sua nota, ne esistono altre quali, per esempio, la mancanza della Vinca essendo l’area prossima alla Zsc “Fondali di Brucoli – Agnone”, e l’indispensabile verifica di assoggettabilità a Via e l’obbligatorietà della Vas. Inoltre l’area appare in gran parte soggetta ai vincoli della legge quadro in materia di incendi boschivi essendo stata percorsa dal fuoco nel settembre 2014 come riporta il catasto incendi del Comune”.

Secondo il comitato per comprendere che le valutazioni ambientali sono “ineludibili basterebbe un po’ di buonsenso e chiedersi: Quanta acqua occorrerà per i nuovi residenti e villeggianti e da quale fonte la si prenderà? Dove andranno a finire i reflui fognari di un complesso che ospiterà oltre 1300 persone? E i rifiuti che si aggiungeranno a quelli di una zona già in estrema difficoltà? E la viabilità d’accesso e il traffico veicolare?” –prosegue la nota con cui Salvare Augusta sottolinea  che se si vuole preservare uno dei pochi tratti di costa tra Augusta e Agnone non ancora del tutto coperti dal cemento, se l’amministrazione vuole salvaguardare l’interesse generale e dimostrare di credere nel principio di “consumo di suolo zero” affermato nell’atto di indirizzo per la redazione del Piano urbanistico generale e se intende applicarlo concretamente, “bisogna che il sindaco lo provi e manifesti qui la sua volontà politica disponendo che gli uffici procedano speditamente al riesame degli atti e alla revoca in autotutela del piano di lottizzazione”.

 

 


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni